Altamura, tentarono di uccidere (per errore) un uomo all’ospedale Perinei: arrestati
I carabinieri del comando provinciale di Bari hanno arrestato Mario Dambrosio, 49enne di Altamura, e Alfredo Sibilla, 34enne di Bari, ritenuti tra i responsabili del tentato omicidio di Pietro Bigi, 50enne di Altamura, avvenuto ad Altamura il 24 agosto del 2014.
Le indagini hanno accertato come Mario Dambrosio – già condannato in appello quale partecipe del clan mafioso “Dambrosio” di Altamura e mandante della cosiddetta “bomba al Circolo Green” di quel centro, fatto avvenuto nel marzo 2015, a seguito del quale perse la vita il giovane calciatore altamurano Domenico Martimucci -, per vendicare l’omicidio del fratello Bartolomeo (avvenuto il 6 settembre 2010 per mano di Michele Loiudice) avesse incaricato Alfredo Sibilla, detto “il brillante” – soggetto contiguo al clan Di Cosola di Bari – di uccidere, assieme ad un complice allo stato non ancora identificato, il Loiudice Giovanni.
L’agguato si sarebbe dovuto concretizzare nella mattina del 24 settembre 2014, nell’ospedale Perinei di Altamura, ove il Loiudice si sarebbe dovuto sottoporre ad una visita diagnostica.
I killer – armati con una pistola calibro 45 e in possesso di una effige fotografica della vittima designata – la individuarono erroneamente in un uomo che usciva dal nosocomio, scambiandolo per il Loiudice, ed esplosero contro di lui tre colpi di pistola che lo colpirono al torace e al braccio.
Si trattò di un tragico scambio di persona: l’uomo era l’innocente Pietro Bigi, carpentiere incensurato di Altamura, che si trovava in ospedale per accertamenti diagnostici legati ad un incidente sul lavoro e che, a seguito delle lesioni riportate, non è stato più in grado di svolgere la sua attività lavorativa.
Il giudice per le indagini preliminari ha riconosciuto la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso, in quanto le circostanze dell’azione delittuosa sono state quelle tipiche delle condotte poste in essere dal un sodalizio mafioso atteso che l’agguato è stato compiuto in pieno giorno, in un luogo densamente frequentato, a volto scoperto e con esplosione di più colpi d’arma da fuoco.