Spese pazze in Puglia per avvocati esterni, Michele Emiliano risponde a Il Giornale: “Colpa delle precedenti amministrazioni”
BARI – Michele Emiliano si difende (su Facebook) dalla accuse di spese pazze per il pagamento di avvocati esterni. Ad attaccare l’ex magistrato il quotidiano “Il Giornale”, che sul numero odierno ha pubblicato un articolo di Emanuele Fontana dal titolo “Sei milioni di avvocati, Puglia sotto inchiesta” (visionabile QUI).
Secondo quanto scritto dalla testata diretta da Alessandro Sallusti, la Regione Puglia, nel 2017, nonostante sia dotata (come tutte le Regioni) di un’Avvocatura propria, avrebbe speso 6 milioni e 296 mila euro per “patrocinio legale, la stessa spesa di tutte le altre Regioni messe insieme”. I dati, che avrebbero allertato la Corte dei Conti e fatto aprire una inchiesta della Procura di Bari, sarebbero certificati dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa (Gari). “Una media di 20 mila euro al giorno investiti in avvocati, nonostante i dipendenti dell’Avvocatura che risultano in organigramma siano quarantuno. Non quattro. Un flusso di denaro che il rating Gari definisce ‘fuori controllo'”, scrive Fontana.
“Se si sommano – continua l’articolo – anche gli interventi legali per espropri, la regione guidata da Emiliano sfiora nel 2017 gli 11 milioni di spese legali. Si parla di quasi un milione al mese, 4.500 volte più della Lombardia”.
La risposta di Michele Emiliano è arrivata, in mattinata, su Facebook: “Stiamo risanando con successo una situazione gravissima ereditata dalle precedenti amministrazioni”. Secondo l’ex magistrato, l’eredità della passata Giunta (quella di Nichi Vendola, ndr) sarebbe stata pari ad oltre 22 milioni di debiti per parcelle di avvocati esterni: circa 1.600 compensi non liquidati. Emiliano sarebbe “immediatamente intervenuto”, riducendo gli incarichi legali esterni, riorganizzando l’avvocatura con un potenziamento dell’organico interno e ripianando i debiti passati nel rispetto delle norme.
“Le leggi di riconoscimento del debito fuori bilancio per avvocati esterni – scrive il governatore pugliese – cui fa riferimento l’articolo, riguardano il pagamento di parcelle per incarichi conferiti dagli anni ‘90 sino a tutto il 2011, che affidavano gli incarichi all’esterno senza impegnare tutte le somme necessarie per pagare l’onorario degli avvocati”. Emiliano, quindi, avrebbe pagato debiti contratti dalle amministrazioni precedenti. E in soli tre anni avrebbe portato – sempre secondo quanto si legge nel post, anche se sarebbe utile verificare – quel debito di oltre 22 milioni di euro a meno di 10 milioni.
Il governatore precisa, inoltre, che “ha valorizzato le professionalità interne alla Regione. L’avvocatura regionale (attualmente composta da 22 avvocati e non 41 come riferito dal Giornale) si costituisce in quasi tutte le cause”.
“Si precisa inoltre – si legge ancora su Facebook – che gli incarichi all’esterno sono quasi tutti conferiti per esigenze di uniformità e continuità difensiva rispetto a precedenti gradi di giudizio”.
Sul sito della Regione Puglia, da una nostra veloce verifica, gli avvocati interni all’Istituzione sarebbero né 41 né 22, ma 16. Non è chiaro chi, nel contendere, abbia più ragione dell’altro. Certo, i molti “quasi” detti dal presidente Emiliano un po’ preoccupano.