Irregolarità alle elezioni dell’Ordine regionale degli psicologi: la denuncia di AltraPsicologia Puglia
Caos all’Ordine degli psicologi di Puglia. Ci sarebbero state, infatti, durante le ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, tenutesi a fine dello scorso novembre, delle “gravi irregolarità”.
A denunciare le anomalie l’associazione “AltraPsicologia Puglia” (la quale si occupa di tutelare e promuovere la professione, ndr), che ha evidenziato come “oltre 500 plichi di voto (più di 1/4 dei voti complessivi)” sarebbero stati “cestinati per presunti vizi di forma”. Altri, invece, sarebbero stati “dimenticati”.
Ma non solo. Sempre secondo AltraPsicologia molte procedure sarebbero state “lacunose e discrezionali”, e lo scrutinio sarebbe continuano nonostante non fosse stato “raggiunto il quorum”.
Ma andiamo con ordine, appunto.
Tutto è iniziato il 23 novembre, giorno in cui si è aperto il seggio per il rinnovo del Consiglio regionale degli psicologi pugliesi. Secondo le norme, le modalità di voto erano due: la prima con voto diretto al seggio, la seconda con voto postale regolarmente autenticato.
I rappresentanti di AltraPsicologia – che voleva favorire la possibilità di voto postale per chi non poteva recarsi al seggio – si sarebbero recati lì per la consegna dei plichi raccolti, ma avrebbero trovato la segreteria chiusa. La presidentessa del seggio si sarebbe rifiutata di prendere i plichi in consegna.
Segnalate le irregolarità con apposite PEC agli organismi deputati (Consiglio nazionale, ministero della Salute e ministero della Giustizia), gli psicologi avrebbero sollecitato i componenti del seggio a proseguire con le operazioni.
Il giorno dopo il seggio elettorale avrebbe finalmente ripreso ad accogliere i plichi in consegna, senza però fornire alcuna attestazione di ricevuta, nonostante le ripetute richieste dei delegati.
Tra il 25 e il 26 novembre, il seggio – che avrebbe chiuso alle 2 di notte senza verbalizzare nulla – non avrebbe “prodotto alcun dato definitivo della conta dei voti”, come invece sarebbe stato giusto.
Il giorno seguente, dopo altre “segnalazioni di irregolarità agli organismi competenti”, nonché una “incongrua riconta dei voti”, il seggio si sarebbe chiuso con le dimissioni in massa della presidente e della quasi totalità degli scrutatori.
La lista dei candidati di AltraPsicologia avrebbe presentato anche un formale esposto alla procura della Repubblica di Bari.
Il consiglio nazionale dell’Ordine ha quindi sospeso le attività elettive. A quel punto il presidente dell’Ordine pugliese, Di Gioia, avrebbe nominato un nuovo seggio che, il 7 dicembre, ha ripreso le operazioni.
Il nuovo seggio avrebbe dichiarato “inaccettabili i plichi per il ‘voto postale’ ritirati in segreteria con il modulo di richiesta scannerizzato” e avrebbe “cestinato diverse centinaia di plichi postali consegnati dalla stessa persona, perché il delegato ha fornito una sola fotocopia della carta d’identità per un intero blocco di plichi”.
Il nuovo seggio – continua la nota di AltraPsicologia – “non ha voluto neanche accertare come mai persistesse una grave incongruenza tale, da sola, da invalidare il procedimento elettorale: la presenza di ben 83 plichi in più di quelli attesi dall’incrocio dei dati tra quelli in uscita e quelli in entrata alla segreteria!”.
512 plichi giunti con voto postale sarebbero stati dichiarati inammissibili, “pari al 27% dei votanti”. Questo avrebbe comportato “il venir meno del quorum necessario in prima convocazione, vanificando l’intero procedimento elettorale”.
Alla luce di quanto riportato – fanno sapere i rappresentati dell’associazione – il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha convocato per sabato 14 dicembre una seduta straordinaria con all’ordine del giorno “Criticità relative alle procedure elettorali dell’Ordine degli Psicologi della Puglia: determinazioni in merito”.