È San Nicola, la speranza che “accende” i cuori dei baresi
Il calore dei baresi non si è fatto intimorire dalla sottile pioggia umida che ha risvegliato la città. Il cielo nuvoloso poco prima dell’alba si è colorato delle luci che aprono le festività natalizie e che accendono le stradine di Bari vecchia in onore del suo Santo.
È San Nicola e questo giorno rappresenta il momento in cui l’intera comunità cittadina si stringe attorno al suo patrono: la festa liturgica del vescovo di Myra può definirsi la vera festa dei baresi che racchiude in sé devozione, tradizione, fede, senso della famiglia.
Migliaia di persone hanno riempito le vie del borgo antico e soprattutto la Basilica (la cui facciata è illuminata e animata dai video mapping e grafica virtuale), per la prima messa delle 5. Un grande afflusso di persone che, per alcuni istanti, ha creato confusione.
Durante l’omelia, il priore domenicano Padre Giovanni Distante ha parlato “di speranza anche quando non c’è nulla da sperare”. Il sacerdote, alla presenza di Antonio Decaro, sindaco di Bari, e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha continuato: “Proprio quando non c’è speranza dobbiamo credere di più perché dobbiamo essere uomini di speranza capaci di intravedere sempre il bene”.
Ha accennato, poi, alle parole augurali che quest’anno illuminano le strade di Bari vecchia, ma padre Giovanni si sofferma, ancora una volta, sulla speranza: “Deve essere la parola scritta dentro di noi – afferma il priore –, solo con essa si supera ogni negatività e si può ristabilire un sano rapporto sociale, ritrovare la fiducia davanti alle difficoltà del quotidiano e intravedere il futuro”.
Al termine della messa, dopo un passaggio in cripta per avvicinarsi alla colonna dove un tempo le ragazze in cerca di marito compivano tre giri propiazioatori, il sagrato della Basilica ha accolto gli irriducibili della marcia nicolaiana, armati delle fiaccole.
Non sono mancati i selfie sullo sfondo della facciata colorata, al fianco di un figurante di San Nicola o insieme a Decaro ed Emiliano. Il primo cittadino, mentre saluta i cittadini, conferma la bellezza e la capacità di aggregazione di questo giorno: “Il desiderio è proprio quello di recuperare le relazioni umane tra le persone, la voglia di uscire dalle proprie case per stare insieme e creare momenti e spazi che favoriscono la socializzazione”. Anche Emiliano fa un augurio: “Casa, lavoro, salute: sono tre cose che si chiedono sempre, mentre tutto il resto è importante, ma viene dopo”.
La tradizione delle festa del 6 dicembre porta i baresi in giro per i bar e vicino ai banchetti delle “signore di Bari vecchia” per la colazione con cioccolata calda e savoiardi.
Il dolce profumo crea un naturale percorso lungo le vie del borgo antico, ma si mescola anche a quello della frittura delle sgagliozze e delle popizze fino a quello saporito della focaccia con tantissima gente assiepata vicino i panifici.
Dolce e salato, ombra e luce, fede e tradizione racchiudono le speranze dei baresi. Eppure tra i numerosi doni che ogni anno si chiedono a San Nicola, Santa Claus per il mondo intero, forse quest’anno più che mai, non c’è qualcosa di materiale, di appariscente, nonostante la brillantezza delle luci che popolano ogni angolo della città.
In attesa dell’accensione dell’albero in piazza del Ferrarese di questa sera, probabilmente la vera lista di regali da augurare per sé, per gli altri, per la città, è scritta proprio tra le luminarie che campeggiano gli scorci di Bari vecchia: calore, famiglia, amicizia, amore, comunità, allegria, energia, pace.