Bitonto, minacciavano ed estorcevano denaro a titolare distributore di benzina: tre arrestati
BARI – In meno di un mese avevano estorto quasi 4 mila euro ad un benzinaio di Bitonto perché, a detta loro, “dovevano mantenere la famiglia”. I carabinieri hanno arrestato e portato in carcere tre bitontini, già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili di estorsione in concorso e violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. La vittima è il titolare di un distributore di carburanti di Bitonto.
A denunciare il fatto ai militari è stato, nell’agosto dello scorso anno, lo stesso imprenditore che, stanco per le continue richieste estorsive che un pregiudicato del luogo gli rivolgeva quasi ogni giorno quand’era a lavoro, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Secondo la ricostruzione dei militari, l’uomo, da un mese prima circa, subiva le richieste vessatorie dell’estortore, che minacciandolo di morte e di dare fuoco al suo impianto, era riuscito a farsi dare cifre che andavano dai 50 ai 300 euro. Già verso la fine di agosto la somma estorta ammontava a 4 mila euro. Le modalità di richiesta erano sempre le stesse: l’uomo giungeva a bordo di un motorino o di un’auto, accompagnato da un complice, e una volta sceso prendeva contatti con i dipendenti del distributore, chiedendo del proprietario. Il titolare e gli operai, spaventati dalle minacce dell’uomo, erano costretti a cedere alle richieste estorsive e a consegnare al malvivente svariate banconote. Questo, che giungeva il più delle volte in uno stato di evidente alterazione psico-fisica, si giustificava dicendo che aveva bisogno del denaro per mantenere la sua famiglia.
In uno degli ultimi episodi, al diniego opposto dalla vittima a consegnargli il denaro, l’estortore si era scagliato contro di lui colpendolo con un pugno al volto. Solo l’intervento del complice, che attendeva in auto, aveva permesso di evitare il peggio. Il giorno dopo la denuncia ai carabinieri, il delinquente si era recato nuovamente al distributore e, colto in flagranza di reato mentre riceveva la somma di 50 euro, era stato arrestato dai militari e portato in carcere.
Nel frattempo le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Bari, consentivano di identificare il complice, anch’egli volto conosciuto ai militari, poiché legato ad un noto gruppo criminale della città. Anche per lui si sono aperte le porte del carcere. L’attività investigativa svelava, inoltre, un altro particolare inquietante. Il fratello dell’estortore, un pregiudicato bitontino di 30 anni, almeno in un’occasione si era recato al distributore di benzina e, con una tanica in mano, aveva minacciato il titolare per costringerlo a ritrattare le dichiarazioni rese ai carabinieri. Anche lui ora è in carcere con l’accusa di violenza e minaccia al fine di commettere il reato di false dichiarazioni da rendere all’autorità giudiziaria.