Libri gettati nei cassonetti, parla Luigi Bramato (libraio): “Purtroppo non è la prima volta”
La cultura oggi giorno passa anche e soprattutto dalle librerie, vero centro e fucina di libri d’ogni tipo, che raccolgono spunti per ampliare il proprio bagaglio culturale.
Sempre in merito all’abbandono di libri, avvenuto qualche giorno fa in via Giulio Petroni, abbiamo intercettato Luigi Bramato della libreria Bari Ignota, al quale abbiamo posto alcune domande.
Secondo te Bari è una città senza cultura?
Bisogna prima di tutto intendersi sul significato della parola cultura, ma non credo sia questa la sede per avventurarsi su un tema così complesso. Personalmente, credo che oggi esista (e detti le regole) la cultura “dello spettacolo” che ha trasformato le città, tutte le città, in palcoscenici permanenti, dove prevale, anche con un certo successo, l’arte dell’intrattenimento.
Cosa pensi di questo gesto?
Non è la prima volta che accade e temo non sarà neanche l’ultima. Proprio l’anno scorso, di questi tempi, furono ritrovati a Roma, sepolti sotto cumuli di immondizia, decine e decine di libri, alcuni anche preziosi come la prima edizione de “Il Gattopardo”, che qualcuno aveva pensato bene, anzi male, di gettar via. La notizia finì sul web e nel giro di pochi minuti un gruppo piuttosto folto di romani scese in strada, circondò il “luogo del delitto” e portò in salvo, appropriandosene, l’intero patrimonio librario. La stessa cosa è accaduta qui da noi. Come vedi, almeno da questo punto di vista, le città, così come le persone, si assomigliano un po’ tutte.
Cosa ti sentiresti di dire all’autore del gesto?
Gli direi che a Bari esistono tante belle biblioteche pubbliche che raccolgono libri. Ne cito una su tutte: quella intitolata recentemente alla memoria di Maria Abenante realizzata all’interno dell’associazione Casa del Popolo in via Celentano.