Bari, domani la giornata per ricordare Michele Fazio, vittima innocente di mafia. Le parole di papà Pinuccio
Ricordare e fare memoria per proiettarsi verso un futuro fatto di onestà e giustizia. Si terrà a Bari domani, giovedì 11 luglio, la giornata in ricordo di Michele Fazio, il sedicenne vittima innocente di mafia.
L’evento, che avrà luogo alle 18 in strada Amendoni, nel borgo antico, vedrà la partecipazione, tra gli altri, di don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, giunto a Bari per l’occasione, affiancato da cariche politiche come Michele Emiliano e Antonio Decaro, per poi proseguire con Pinuccio e Lella Fazio, i genitori di Michele.
A seguire, intorno alle 19.30, ci si sposterà nella cattedrale di San Sabino, dove a prendere la parola saranno: Daniela Marcone (vice presidente Libera), Franco Lanzolla, parroco di San Sabino, Angelo Cassano e don Luigi Ciotti. Modererà Roberto Campanelli.
Noi di SulPezzo.info abbiamo intervistato Pinuccio Fazio, papà di Michele.
Signor Fazio, quali sono le finalità e il modus operandi dell’associazione intitolata a suo figlio di cui lei è presidente?
L’associazione, nata il 23 settembre 2004, prevede poche attività, ma allo stesso tempo significative. Esse si propugnano di mantenere vivo il ricordo di chi, ingiustamente non c’è più, e di riprendere in mano – letteralmente – Bari Vecchia, non lasciandola così nelle mani della criminalità organizzata. Durante l’anno, inoltre, svolgiamo attività, come quelle natalizie, in cui realizziamo un presepe e lo dedichiamo alla memoria di chi non è più con noi.
Quale messaggio vuole lanciare alla vigilia dell’evento di commemorazione di suo figlio?
Il messaggio è rivolto soprattutto ai giovani: dico loro di stare attenti a non entrare in giri loschi e ad asservirsi alla criminalità organizzata; una volta entrati in questi circuiti non se ne esce più, solo il cimitero o la galera possono rappresentare una via d’uscita. Mi preme dire di non fare uso di stupefacenti, chi lo fa non fa altro che aiutare la criminalità. Invito gli adolescenti a non assumere atteggiamenti di bullismo nei confronti dei propri coetanei o di chi è indifeso: da papà mi metto nei panni dei loro genitori, costretti a vedere dei figli che crescono in questa maniera.
Pensate, prima di commettere un reato, a quelle che possono essere le conseguenze delle azioni che si commettono, il tintinnio delle manette non deve servire a smuovere un quartiere, ma deve essere l’avvertimento per non sporcarsi le mani, in maniera definitiva.
Il mio e il nostro impegno è proprio questo, quello di tirare fuori i giovani dalle reti mafiose, per fare ciò, però, occorre l’impegno di tutti, dai privati cittadini alle associazioni, dalle forze dell’ordine alla chiesa cattolica, dalla magistratura alle cariche politiche: insieme possiamo e dobbiamo farcela. Tutti insieme ci riusciremo.
Dopodomani saranno 18 anni che Michele non c’è più.
Quella di domani sarà per me e per tutta la comunità una giornata importante per far capire che lo Stato c’è ed e presente costantemente. Chi comanda a Bari Vecchia è lo Stato e non la criminalità organizzata. Quest’anno abbiamo deciso di anticipare di un giorno l’evento (la ricorrenza della morte di Michele Fazio è il 12 luglio ndr) proprio per consentire a Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, di essere presente tra noi e di mettere a disposizione la propria testimonianza, essendo stato molto colpito dal modo in cui la nostra realtà opera. In passato Ciotti ci aveva onorati della sua presenza il 3 agosto 2001, quando insieme a lui, e agli uomini della scorta, abbiamo fatto visita alla tomba di Michele.