Oggi terzo appuntamento con la serie di incontri “Un ponte sull’al di là” della libreria Roma
BARI – Si terrà oggi, sabato 8 giugno, alle 17, negli ambienti della libreria Roma di piazza Moro 13, il terzo appuntamento con la serie di incontri dal titolo “Un ponte sull’al di là”.
“Torniamo ad incontrarci – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori – nell’intento di condividere insieme, per la terza volta, le nostre meditazioni sull’esistenza che le anime disincarnate sperimentano dopo la morte del corpo fisico. La scelta di riproporre l’esperienza compiuta nelle due precedenti tornate, deriva dalla nutrita ed entusiastica partecipazione con la quale questa iniziativa, maturata grazie alla cortese collaborazione della Libreria Roma, è stata accolta ed è stata realizzata con successo e consenso unanime. Ciò ci incoraggia e ci sprona a ripeterla in base alle stesse motivazioni ed agli stessi presupposti che ne hanno finora positivamente guidato lo svolgimento”.
“La lezione più importante – si legge ancora – che ognuno di noi avrà potuto ricavare dai contenuti condivisi nei due precedenti incontri e che assume il valore di un’innegabile evidenza, è sostanzialmente questa: la cessazione di ogni attività biologica del corpo fisico, comunemente chiamata morte, non comporta affatto la conclusione dell’esistenza dell’essere umano. Per tale ragione lo stesso termine “morte”, applicato al definitivo estinguersi dei normali processi vitali del corpo fisico, quel termine che desta così tanto timore e soggezione al solo sentirlo pronunciare, si rivela inappropriato, ingannevole e fuorviante. Questo accade perché alla parola “morte”, nella sua accezione corrente, si associa immancabilmente l’idea della fine ineluttabile e definitiva di tutto. Per questo essa è all’origine di tutte le paure, le incertezze, le incognite e del senso di precarietà che accompagnano costantemente la nostra esperienza terrestre, nonostante i molteplici espedienti psichici, più o meno ingegnosi, a cui ricorriamo per esorcizzarne i riflessi sulla nostra coscienza”.
“Al contrario – dicono gli organizzatori -, per il modo in cui ne abbiamo trattato finora nei nostri due incontri, la morte, più che evocare l’idea di un evento che stronca le nostre speranze, che ci separa impietosamente dagli affetti più cari, che ci priva del piacere di vivere, che ci costringe a lasciare incompiuti i nostri progetti futuri, che interrompe le relazioni umane e ci proietta nel nulla, è invece da intendersi come un graduale processo di transito verso condizioni in cui quelle stesse speranze, affetti, progetti, relazioni e voglia di vita vengono sperimentati, con modalità diverse, su piani di esistenza che superano quello fisico sensibile”.
L’ingresso è libero. Per informazioni 0805211274 oppure libreriaroma@tiscali.it