Bari, aperto il XVIII Congresso nazionale della Cgil. Camusso: “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”
BARI – Si è aperto questa mattina nel nuovo padiglione della Fiera del Levante di Bari il XVIII congresso nazionale della CGIL, la confederazione generale italiana del lavoro, che nei prossimi giorni eleggerà il nuovo segretario generale.
Ad inaugurare l’assemblea generale è stato il coro del Teatro Petruzzelli, con una magistrale interpretazione dell’Inno di Mameli, l’Inno alla Gioia e l’Inno dei Lavoratori. A far da padrone di casa Gigia Bucci, segretaria generale della Camera del lavoro di Bari. Parole significative quelle della Bucci, che ha ringraziato l’attuale segretario Cgil Susanna Camusso (e tutta la sua segreteria) “per aver scelto Bari”, “in un tempo non ordinario”, ricordando l’ottavo congresso – quello del 1973 sempre a Bari – “nel pieno degli anni di piombo”.
Subito dopo hanno preso la parola Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente ANCI, l’Associazione nazionale comuni italiani, e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“Quando penso al sindacato – dice il primo cittadino di Bari (il cui discorso è pubblicato integralmente sulla nostra pagina Facebook) – penso alla parola ‘protezione’. una parola di origine latina, che dà calore, che significa ‘coprire’. Una parola antica, arcaica, forse fuori moda, ma se proteggere è fuori moda e se invece oggi va di moda la solitudine, la vertigine dello stare sempre in bilico, accettare la precarietà come destino ineludibile, allora io, a costo di sembrare anacronistico, dico: ‘lunga vita al sindacato, vi auguro di non essere mai di moda’!”.
Presenti, tra gli altri, il segretario attuale del Partito Democratico, Maurizio Martina, il candidato Pd Nicola Zingaretti, l’ex Rifondazione Fausto Bertinotti, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e Roberto Speranza, coordinatore nazionale di Art.1-Mdp.
E’ toccato poi a Susanna Camusso aprire i lavori, con un lungo discorso di un’ora e mezza: “In Italia – dice la segretaria – abbiamo bisogno di un sindacato davvero forte e unitario, è una scelta obbligata. Il Paese ha bisogno di un’altra stagione straordinaria”.
Presenti in sala 868 delegati di cui 412 donne (il 47,7%), 1.500 invitati e un centinaio di ospiti internazionali provenienti da quaranta Paesi, per un totale di circa tremila presenze.
Arriva l’attesa critica al “Decretone” (Quota 100 + Reddito di cittadinanza, ndr.) e alla Legge finanziaria: “Serve – continua la Camusso – una reazione anticiclica alla manovra che ci indebita drammaticamente” senza spingere sugli investimenti. Secondo la segretaria uscente la manovra “non ha risorse per gli investimenti, anzi nel 2019 li paralizza e cancella le prospettive per il 2020 e 2021”. Se la prende poi con la flat tax che il governo ha messo in campo “dando a chi ha di più”. “Ridurre le tasse – spiega – non è lo stesso della tassazione equa e progressiva, perché gli effetti sono quelli della mancata redistribuzione e riduce il welfare. Abbiamo detto anche con Confindustria che serve una riforma generale, partendo dall’abbattimento del cuneo fiscale”.
Particolare attenzione è stata dedicata alla Camusso quando ha citato il “Manifesto del Partito Comunista” di Karl Marx e Friedrich Engles, con le famose parole “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”. “Va decisa – annuncia dal palco – una grande manifestazione europea ad aprile, perché da troppo tempo non c’è una grande mobilitazione europea. Noi – prosegue Camusso – con Cisl e Uil ci saremo in coerenza alle nostre battaglie, perché memori e convinti di uno slogan che cito non perché è il bicentenario, ma perché è una delle condizioni per far risorgere una sinistra, che oggi è in preda a processi autodistruttivi”. Immancabili i riferimenti alla Puglia e a personaggi come Giuseppe Di Vittorio.
A chiudere la mattinata gli interventi di Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI, l’associazione nazionale partigiani d’Italia, Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil e Anna Maria Furlan, segretario generale Cisl.
I lavori ricominceranno nel primo pomeriggio con gli interventi di Rudy Leeuw, presidente confederazione europea dei sindacati, e Ayuba Wabba, presidente confederazione sindacale internazionale.
Alle 21.30 di stasera andrà in scena nella Multisala Showville (Bari Mungivacca) “Il mondo non sarà più come prima”, opera teatrale di Silvia Luzzi e Marco Cosentino sulle lotte operaie del 1969.