Bari, pronto entro un anno il Villaggio dell’Accoglienza per le famiglie dei bimbi oncologici
È stato presentato questa mattina il progetto di completamento del Villaggio dell’Accoglienza Trenta ore per la vita per Agebeo, il centro che sorgerà in via Camillo Rosalba, a Poggiofranco, su un terreno di proprietà comunale confiscato alla mafia, e che ospiterà gratuitamente i piccoli pazienti oncologici e le loro famiglie.
Entro il 24 novembre 2022, data in cui ricorrono i 20 anni dalla scomparsa del giovane Vincenzo Farina, il “Villaggio dell’accoglienza Trenta ore per la vita per Agebeo” sarà completato grazie a un finanziamento regionale di 1 milione di euro, ottenuto dal Comune di Bari nell’ambito dell’avviso “Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile” a valere sul POR Puglia 2014-2020.
Ad oggi, nell’appartamento confiscato alla mafia, che il Comune nel 2007 ha dato in concessione, sono state accolte 502 famiglie, molte provenienti dalla Basilicata e tante da altre regioni italiane e da diversi Paesi del mondo.
“Oggi – ha commentato il presidente di Agebeo e amici di Vincenzo onlus, Michele Farina – ricorrono i 18 anni dalla fondazione di Agebeo, e in questi lunghi anni abbiamo lavorato al fianco di moltissime persone e associazioni che mi hanno dato la forza di continuare nonostante le tante porte chiuse. Da sempre il mio impegno è stato quello di non permettere più che tanti ragazzi morissero a mille chilometri dalla loro casa, come accaduto a Vincenzo, e qualcosa siamo riusciti a fare in tal senso. Oggi fortunatamente la situazione in campo oncologico pediatrico è completamente cambiata, grazie a cure più efficaci e strutture più idonee, e finalmente possiamo annunciare il completamento del Villaggio, per cui devo ringraziare tantissime persone che mi sono rimaste vicine, primo tra tutti Elio Di Summa grazie al quale ho conosciuto tanta gente del mondo delle istituzioni, dello sport e dell’associazionismo e di lì le cose hanno cominciato a muoversi sul serio. Sono stati 19 anni di sacrifici intensi per me e la mia famiglia, per questo adesso posso dirmi contento”.
Il progetto del Villaggio nasce nel solco di una collaborazione sviluppata negli anni tra il Comune e l’Associazione di volontariato AGEBEO & Amici di Vincenzo onlus, fondata a Bari, nel 1990, da un gruppo di genitori che hanno vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della lotta contro la leucemia e il tumore infantile. L’associazione, in qualità di affidataria del Comune, nel 2007, di un appartamento confiscato alle mafie, in via Tommaso Fiore, è diventata progressivamente un punto di riferimento per l’accoglienza dei familiari dei piccoli pazienti oncologici a Bari, provenienti dal territorio regionale o da altre parti di Italia, costretti ad affrontare una lunga e onerosa permanenza presso il capoluogo.
Contestualmente, nel 2016, l’associazione, partecipando a un avviso pubblico del Comune di Bari, ha ottenuto in concessione un terreno confiscato alle mafie in zona Policlinico, nel triangolo che ospita il Policlinico, l’ospedale Giovanni Paolo II (ex Cotugno) e le cliniche private Anthea e La Madonnina, con il vincolo di realizzarvi il Villaggio di accoglienza per le famiglie dei piccoli pazienti oncologici e dei presidi di carattere psicologico, socio-sanitari e riabilitativi, per i piccoli pazienti.
Nel tempo intercorso tra la concessione del terreno al 2018, AGEBEO, grazie a un’intensa attività di fund raising su scala locale e nazionale (donazioni di privati, sponsorizzazioni ed erogazioni liberali) e al sostegno finanziario di Trenta Ore per la Vita onlus, è riuscita a sviluppare il progetto tecnico esecutivo per il Villaggio e a realizzare circa il 50% delle opere previste, per un valore totale di circa 500mila euro.
Di qui, la scelta del Comune di Bari, in qualità di proprietario del suolo, di partecipare all’avviso regionale sul riutilizzo dei beni confiscati, candidando il progetto di completamento della struttura, in partnership con AGEBEO, e di garantire un cofinanziamento pari a 710mila euro.
L’intervento candidato e finanziato dalla Regione Puglia, in particolare, prevede il completamento del Villaggio, che si compone di dieci moduli, su un unico livello, dei quali otto da destinare ad abitazione e gli altri due ad amministrazione e riabilitazione psicologica.
Ciascuna unità abitativa, di circa 50 mq è dotata di camera da letto, zona soggiorno/pranzo/cucina e bagno con doccia e può ospitare fino a quattro persone.
A garanzia dell’autosostenibilità energetica del villaggio, gli uffici tecnici comunali, estensori del progetto, hanno previsto degli impianti alimentati da fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti.
Una volta completato, il Villaggio dell’accoglienza costituirà una vera e propria eccellenza sul fronte dell’ospitalità pubblica sanitaria per il Mezzogiorno e l’intero territorio nazionale.
La governance di candidatura prevede, inoltre, la gestione senza scopo di lucro della struttura da parte dell’associazione di volontariato AGEBEO & AMICI DI VINCENZO ONLUS, che resterà il concessionario dell’area.
“Prima della nascita dell’associazione Agebeo – ha ricordato il sindaco Decaro – moltissime famiglie, che si spostavano da altre regioni o da altri Paesi per il ricovero dei propri figli, erano costrette a sistemazioni di fortuna, o persino a dormire in macchina, se non avevano disponibilità economiche. L’impegno di Michele (Farina, ndr) in tutti questi anni è stato quello di realizzare una piccola struttura che potesse sostenere queste persone in un’esperienza dolorosa e difficile, come quella della malattia di un figlio. Una struttura accogliente che garantisse anche percorsi di sostegno psicologico ai nuclei familiari coinvolti”.