Caos nel CPR di Bari: “Rischiata la diffusione di malattie infettive”. 4 indagati
Nei giorni scorsi, la polizia di Stato ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari e contestuale informazione di garanzia nei confronti del responsabile della società cooperativa che gestisce il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Bari e di altri tre indagati.
Le indagini hanno accertato una serie di irregolarità nell’adempimento del contratto di appalto per la gestione del CPR di Bari Palese, affidato alla Società Cooperativa Badia Grande di Trapani.
Ad essere coinvolti sono la direttrice del centro (fino a febbraio 2021), il medico responsabile del CPR (fino a dicembre 2019), il legale rappresentante della Società Cooperativa Badia Grande e il referente dell’associazione PACECO Soccorso per il servizio di assistenza sanitaria nel CPR.
I reati contestati sono, per tutti, la frode nell’esecuzione del contratto di affidamento, in particolare, del servizio di assistenza sanitaria e, per tre di essi, la violazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro per la mancata esecuzione delle visite mediche di primo ingresso, con il connesso rischio della diffusione di malattie infettive.
Le indagini hanno evidenziato che la precarietà dei servizi essenziali erogati dalla cooperativa ha contribuito a creare le condizioni di esasperazione da cui sono scaturiti proteste e incendi all’interno della struttura.