Bari, furto da 30 mila euro in appartamento: arrestato il fratellastro di Antonio Cassano
Questa mattina i carabinieri di Modugno hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giovanni Cassano, pregiudicato classe 1972, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora a Bari, fratellastro dell’ex calciatore Antonio Cassano.
L’ordinanza si fonda su un compendio gravemente indiziario a carico dell’indagato ritenuto responsabile di furto pluriaggravato in appartamento, commesso insieme ad altri soggetti in corso di identificazione, plurime violazioni alla sorveglianza speciale di p.s. cui è sottoposto, possesso ingiustificato di grimaldelli, uso di targa manomessa e guida senza patente (poiché revocata).
Le indagini hanno avuto inizio la mattina dello scorso 10 giugno, quando i carabinieri di Sannicandro hanno ricevuto una chiamata per un furto in atto in una via del centro storico. La pattuglia dei militari, intervenuta dopo pochissimi secondi dalla fuga dei malviventi, ha accertato che i ladri avevano rubato gioielli, rolex e beni per circa 30.000 mila euro.
Ad agire sarebbero stati tre soggetti, giunti a bordo di una utilitaria di colore grigio, guidata da un uomo (poi identificato dagli inquirenti in Giovanni Cassano). I tre, dopo aver infranto la porta a vetri mediante l’utilizzo di una fiamma ossidrica, avrebbero tagliato la cassaforte asportandone il contenuto.
Le immagini di videosorveglianza hanno ripreso le fasi dell’arrivo dei malviventi e la loro fuga mentre portavano al seguito la refurtiva e gli attrezzi “da lavoro”.
Nel corso dell’attività di ricerca dei fuggitivi, in un’area privata adibita a box per auto e sita nel quartiere San Paolo, i militari hanno rinvenuto, dopo qualche ora dal furto, l’auto utilizzata, con il motore ancora caldo, con le targhe originali (durante il raid erano state apposte quelle di un altro veicolo).
All’interno del mezzo e del relativo box i carabinieri hanno trovato gli attrezzi da scasso: un piede di porco, un piccone, una bombola con miscelatore usata per tagliare la cassaforte, un jammer per inibire eventuali GPS e altri oggetti.
Le indagini hanno permesso di stabilire con assoluta certezza che quella fosse l’auto utilizzata dai malviventi per commettere il furto, così come la presenza di una valigia – trovata nel portabagagli e ripresa dalle immagini di videosorveglianza – al cui interno è stata trovata la fiamma ossidrica e la bombola del gas.
Analizzando ulteriormente le immagini acquisite gli investigatori sono riusciti a individuare uno degli autori proprio in Giovanni Cassano, noto negli ambienti criminali come “Giovanni u curt”, anche in ragione della conformazione fisica, grazie ad alcuni dettagli che non sono sfuggiti agli inquirenti.
All’alba, quando i carabinieri lo hanno rintracciato nella sua abitazione, a seguito della perquisizione domiciliare, lo hanno trovato in possesso di un telefono cellulare, violando quindi gli obblighi della sorveglianza speciale di p.s., nonché di otto parrucche, quattro passamontagna e un paio di guanti.
Per il presunto topo d’appartamento si sono quindi aperte le porte del carcere.