Bari, il 2 maggio parte l’Unità di pronto intervento minori voluta dall’assessorato al Welfare
BARI – È stato siglato questa mattina il protocollo d’intesa con il quale l’assessorato comunale al Welfare e la Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Bari si impegnano a dar vita a una “Unità di pronto intervento minori – PIM”, che possa intervenire tempestivamente nei casi di abuso-maltrattamento, devianza ed evasione dell’obbligo scolastico relativi a minori residenti o rintracciati nell’ambito del Comune di Bari.
Il documento, che ha validità annuale, è stato sottoscritto dall’assessora comunale al Welfare, Francesca Bottalico, e dal procuratore Ferruccio de Salvatore, alla presenza del comandante della polizia locale di Bari, Michele Palumbo.
Obiettivo generale dell’intesa, che sarà operativa a partire dal 2 maggio prossimo, è quello di creare una squadra che, relazionandosi al territorio, alla scuola, alle polizie territoriali e alle Asl, possa svolgere le inchieste sociali relative a minori a rischio segnalati alla competente Procura.
Nello specifico l’accordo di collaborazione con l’Autorità Giudiziaria prevede il distaccamento presso la procura della Repubblica per i Minorenni di un agente di polizia giudiziaria appartenente alla polizia locale di Bari e l’individuazione di un’assistente sociale dell’Osservatorio per l’inclusione sociale e il contrasto alla povertà dell’assessorato al Welfare del Comune di Bari quale referente sociale dell’Unità operativa incaricata di effettuare indagini preliminari civili nell’ambito del territorio di Bari.
A cura dell’assessorato al Welfare, è stata attivata una linea telefonica mobile dedicata – 3371070258 – per la ricezione, in orari di ufficio, delle segnalazioni delle situazioni di pregiudizio sia da parte della Procura dei Minori sia degli altri enti e istituzioni operanti sul territorio, sia ancora di terzi segnalanti.
I Servizi sociali del Comune di Bari hanno attualmente in carico circa 1.100 minori: 450 di cui a rischio devianza ospiti dei Centri diurni in tutta la città, ai quali si aggiungono 190 all’interno delle comunità, 70 in affido e altri 400 ospiti dei Centri servizi per le Famiglie diffusi sul territorio, in particolare nei quartieri periferici.