Bari, al Policlinico altri 44 posti letto dedicati all’emergenza sanitaria
Il padiglione Balestrazzi del Policlinico di Bari metterà a disposizione altri 44 posti letto che accoglieranno i pazienti affetti da Covid.
Nella struttura verrà allestito un reparto interdisciplinare con turni misti di pneumologi, nefrologi e anestesisti.
Al suo interno, inoltre, sarà presente una sezione dedicata ai pazienti positivi dializzati.
La realizzazione di questo speciale reparto è stata portata a termine prima dei piani varati dalla Regione Puglia, che fissava come scadenza la fine del mese di novembre.
Un monitor multiparametrico e un ventilatore ad alta performance che garantisca la ventilazione polmonare invasiva e non, doteranno ogni posto letto.
Inoltre i 44 monitor si collegheranno a una centrale di controllo presidiata per tutte le 24 ore al fine di monitorare costantemente i parametri vitali.
In tutto l’azienda ospedaliera consorziata barese fornisce 250 posti letto per fronteggiare l’emergenza sanitaria in piena “fase due”.
Nonostante il Covid, però, non saranno dimenticate le altre patologie, alle quali verrà garantita attenzione.
“Verranno garantite prestazioni di alta specialità nei confronti di esse – afferma in una nota il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore -. Abbiamo risposto all’ulteriore sforzo che ci ha richiesto la Regione Puglia per far fronte alla cura del Covid e per questo sento di dover ringraziare tutti i nostri professionisti che sono in prima linea. Oggi attiviamo altri 44 posti all’interno del padiglione Balestrazzi che in sole due settimane è stato riconvertito alle necessità della Terapia intensiva respiratoria Covid grazie al lavoro dei medici della direzione sanitaria e dello staff di ingegneri e tecnici del Policlinico di Bari. Abbiamo accelerato gli interventi e l’attivazione per rispondere alla rapida evoluzione della pandemia. Mettere insieme, sotto lo stesso tetto, professionisti di specialità diverse come pneumologi, anestesisti e nefrologi, inoltre, rappresenta un valore aggiunto nella cura dei pazienti Covid che spesso hanno patologie associate e hanno bisogno di assistenza interdisciplinare”.