Sgominata banda a Castellana: 6 arresti e maxi-sequestro di droga, armi e auto rubate
Questa notte i carabinieri di Monopoli hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare a carico di 6 persone, 5 in carcere e 1 agli arresti domiciliari.
L’indagine, coordinata dalla procura di Bari, ha consentito di disarticolare un sodalizio dedito al traffico di stupefacenti, operante nel comune di Castellana Grotte, facente capo alla famiglia Pirrelli.
Le accuse sono di associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Durante le attività investigative i carabinieri hanno arrestato in flagranza 2 soggetti, sequestrato armi, munizioni, 465 grammi di cocaina, 120.000 euro, nonché rinvenuto un deposito di auto rubate.
L’operazione è il risultato di un’indagine avviata nel 2018 dai militari di Castellana Grotte, sviluppata mediante attività tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e telecamere) e dinamiche (servizi di pedinamento, perquisizioni e sequestri), corroborate dalle dichiarazioni di collabori di giustizia, che hanno consentito di documentare l’operatività di un’associazione criminale che gestiva la piazza di spaccio di Castellana Grotte, mediante l’acquisto di ingenti partite di cocaina che venivano immesse sul mercato al prezzo fisso di 80 euro a dose.
Capo del sodalizio era Franco Pirrelli, classe ’79, che ripartiva i compiti fra i sodali, stabiliva l’ammontare degli stipendi e individuava le basi operative del gruppo dove sono state trovate armi, droga e denaro, continuando ad esercitare la sua leadership anche nei periodi di carcerazione tramite ordini veicolati ai familiari.
Fra di essi spiccava la figura della moglie Barbara Palmisano classe ’80, divenuta “sua portavoce” con l’incarico di risolvere problematiche gestionali fra i sodali.
Il canale di approvvigionamento era rappresentato da Marco Pesce classe ’81, elemento di spicco della criminalità di Putignano, che rifornivano l’organizzazione con partite di cocaina da 1 kg dal valore di 40.000 euro, le quali, una volta tagliate e immesse nel mercato, potevano fruttare fino a 100.000 euro.
Quest’ultimo, tra l’altro, versava al Pirrelli una quota mensile di 6.000 euro quale provento dell’attività illecita.
Documentata anche la notevole disponibilità di armi e munizioni che il gruppo deteneva quale strumenti deterrenti nei confronti di altri sodalizi rivali: nel corso di diversi interventi, i carabinieri hanno sequestrato una pistola mitragliatrice mod. skorpion cal 7,65, una pistola beretta mod. 81 cal. 7,65 e una pistola marca browning cal. 6,35, nonché 150 cartucce vario calibro.
Le armi e lo stupefacente venivano nascosti all’interno di involucri interrati oppure nei muretti a secco siti lungo la strada.
Fra i traffici illeciti del gruppo rientrava quello della ricettazione di auto rubate: nel corso delle attività i militari hanno scoperto un deposito nel quale erano occultate targhe di auto e componenti meccaniche di varie marche (fiat, mini cooper, volkswagen e lancia) per un valore di euro 40.000 circa, nonché l’acquisto di una Alfa Romeo Giulietta provento di furto, mentre in una circostanza, intercettati a bordo di veicolo rubato, non rispettavano l’alt e si davano alla fuga, ingaggiando un inseguimento con i militari dell’Arma e commentando, divertiti, come il crimine per loro rappresentasse un gioco.