Bari, 97enne ritira la pensione in posta ma viene derubato poco dopo da due pregiudicati
Nella tarda mattinata di ieri un anziano di 97 anni, dopo aver effettuato un prelievo di denaro contante in un ufficio postale, si è avviato verso la propria abitazione ma, dopo pochi minuti, si è ripresentato affannato e sconcertato allo sportello, dichiarando di essere stato derubato della somma appena ritirata.
Il direttore dell’ufficio postale ha, quindi, allertato il numero di emergenza 113 e gli equipaggi della Sezione Falchi della Squadra Mobile si sono immediatamente attivati per identificare e rintracciare i responsabili.
Grazie alle dichiarazioni dei testimoni, i poliziotti hanno accertato che la vittima, in fila all’esterno dell’ufficio postale, sarebbe stata avvicinata da un’altra persona – un uomo – che sarebbe riuscita ad entrare nell’ufficio subito dopo l’anziano, osservandone i movimenti.
All’uscita l’uomo si sarebbe offerto di accompagnare la vittima a casa e, proprio in tale frangente, avrebbe sfilato i soldi che l’anziano custodiva in tasca per poi congedarsi con una scusa.
Le immagini dell’impianto di videosorveglianza hanno consentito agli agenti di riconoscere Nicola Portoghese, 60enne pregiudicato barese già noto alle forze dell’ordine, nonostante lo stesso indossasse una mascherina chirurgica.
Il presunto borseggiatore è stato poco dopo rintracciato dai Falchi a bordo di un’auto guidata dal suo complice, il 27enne Michele Iannola, anch’egli pregiudicato.
I due malviventi, vistisi scoperti, hanno tentato di fuggire, ma sono stati bloccati.
Sottoposti a controllo, sono stati trovati in possesso della somma di denaro sottratta alla vittima e di una pinza “filatelica” di 20 cm, di uso comune tra i collezionisti di francobolli, strumento evidentemente utilizzato per sfilare dalla tasca della vittima il denaro.
I due uomini sono stati arrestati per i reati di furto pluriaggravato, resistenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale e contestualmente denunciati per inosservanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emesso per l’emergenza Covid-19.
Gli arrestati sono stati portati nel carcere di Bari mentre il denaro è stato restituito alla vittima.