Anticorpi anti-Covid nei donatori di sangue: premiato studio scientifico del San Paolo
Uno studio sulla ricerca degli anticorpi anti Covid nei donatori di sangue coordinato dal Centro di qualificazione biologica di area vasta (UOC Medicina Trasfusionale) dell’ospedale San Paolo di Bari è il migliore lavoro scientifico condotto a livello nazionale in tema di Covid-19: lo ha stabilito una giuria di esperti nel corso del 2° Convegno virtuale in Medicina Trasfusionale organizzato dalla Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia (SIMTI) cui hanno partecipato tutte le principali strutture della rete italiana.
Lo studio (dal titolo “Studio di siero-prevalenza degli anticorpi anti-SARS-CoV-2 su una coorte di donatori di sangue della Regione Puglia”, ndr) è stato realizzato dal dottor Michele Scelsi, direttore della Unità operativa complessa, con la dottoressa Maddalena Gigante, responsabile dello studio, in collaborazione con i Centri di Qualificazione Biologica di Lecce e Foggia e la rete trasfusionale pugliese.
Lo studio di siero-prevalenza degli anticorpi anti-SARS-Cov2 è servito a valutare la presenza di una risposta anticorpale nella popolazione dei donatori di sangue, (soggetti asintomatici) stratificati in base all’età, al sesso e alla provincia di residenza, al fine di determinare la percentuale di infezioni paucisintomatiche/asintomatiche, attraverso un’analisi delle immunoglobuline contro l’infezione.
Dallo studio – che ha coinvolto, da ottobre 2020 a febbraio 2021, previo consenso informato, i donatori di sangue afferenti a tutte le strutture trasfusionali della Regione Puglia con età compresa fra i 18 e i 65 anni – è emerso che il virus ha circolato in una percentuale variabile, con tassi di positività maggiori nella provincia di Bari e di Foggia.
Nel dettaglio sono sono stati analizzati 36.943 donatori, di cui 2.030 sono risultati positivi al test sierologico (5,49%) con una significativa differenza in valori assoluti e percentuali di siero-prevalenza tra i donatori delle province di Bari, Lecce e Foggia: rispettivamente 541 (5,90%), 451 (2,74%) e 1.038 (9,15%), in linea con la differente circolazione virale nelle tre province pugliesi.