Arca Puglia: “Usare il superbonus per adeguare e rammodernare 5 mila case popolari”
“A giorni pubblicheremo il secondo bando per i lavori di adeguamento sismico ed energetico, che porterà a 5.000 le unità immobiliari complessivamente coinvolte e che potrebbe generare un investimento complessivo di oltre mezzo miliardo di euro”. E’ l’annuncio fatto da Piero de Nicolo, neo amministratore unico di Arca Puglia Centrale, nel corso di Hey Sud, il ciclo di incontri promossi da EY, su iniziativa del Sales Responsible South Area Consulting Fabio Mazzocca, per approfondire tematiche di attualità e di particolare interesse per le imprese del Mezzogiorno.
Il primo talk, che si è svolto nella sede di Barletta e che è integralmente disponibile sulla piattaforma streaming del colosso della consulenza (https://youtu.be/oQH_aZd05pw)
“Il superbonus rappresenta un’opportunità straordinaria per adeguare edifici che, come nel caso di alcune case popolari, hanno oltre 60 anni”, ha aggiunto l’avvocato de Nicolo, alla sua prima uscita da amministratore unico di Arca. “Siamo proprietari di 23.000 unità immobiliari, nei giorni scorsi abbiamo già individuato le imprese a cui saranno affidati i primi 46 lotti, per un totale di 2.500 unità, ora ci apprestiamo a pubblicare il secondo bando e a seguire altri ancora”.
Un’occasione straordinaria non solo per rammodernare, ma anche per rimettere in modo l’edilizia.
C’è, però, un grande nemico ed è il tempo: “I tempi di questa misura al momento sono troppo ristretti”, ha sottolineato Antonello Soldani, presidente dell’ordine dei Dottori Commercialisti di Trani, “se non diviene una misura strutturale vivremo la difficoltà di sfruttarla appieno. Potrebbe essere un’occasione davvero interessante, soprattutto per i centri storici delle nostri città, ma c’è bisogno di molto più tempo”.
Finora, ha evidenziato Nicola Bonerba, presidente di Ance Puglia, delle 2.372 pratiche già autorizzate in Puglia col superbonus, per un investimento di 326 milioni, solo il 10% riguarda interventi condominiali, il resto sono ville unifamiliari.
“La vera richiesta – ha aggiunto il presidente dell’Ance – non è ancora partita. Inutile nascondere che ci sono problemi di irregolarità edilizia a frenare le domande, come anche la difficoltà nei condomini di trovare un accordo tra i proprietari, specie dove ci sono da fare anche lavori non coperti dal superbonus”. Insomma, i tempi, la lentezza delle decisioni, ma anche l’aumento sproporzionato dei prezzi dei materiali, anche del 100%, e la mancanza di figure specializzate (“mancano posatori di cappotti termici e montatori di ponteggi”, ha evidenziato Bonerba) rischiano di far perdere una grande occasione.
In Puglia si registra meno della metà degli interventi già autorizzati in Lombardia, per fare un esempio.