Pugno al bimbo di sei anni e calcio alla mamma incinta: 9 arresti nel clan Strisciuglio. I NOMI
All’alba di oggi agenti della polizia di Stato e militari dell’Arma dei carabinieri hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere a carico di 9 soggetti ritenuti responsabili dei reati di tentato sequestro di persona, lesioni personali aggravate, tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegali di armi da fuoco, ricettazione e induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità Giudiziaria. Per tutti i reati descritti è stata altresì contestata l’aggravante mafiosa.
Le indagini hanno avuto inizio a seguito di due episodi delittuosi avvenuti, in rapida successione, la sera del 26 giugno 2019.
Nell’occasione alcuni degli odierni arrestati, dopo essersi recati a Palese, nell’abitazione di un pregiudicato divenuto poi collaboratore di giustizia, avrebbero trascinato l’uomo fuori di casa e, alla presenza della compagna e del figlio di lei, lo avrebbero percosso e tentato di sequestrarlo.
L’intento non venne portato a termine grazie all’intervento dei familiari della vittima. I malviventi, però, avrebbero colpito con un violento pugno al volto il bambino, di soli sei anni, nonché, con un calcio, la donna, all’ottavo mese di gravidanza.
A distanza di poco più di un’ora, un commando armato si sarebbe poi mosso dal quartiere San Pio, come ritorsione, subito dopo aver ricevuto dai parenti della vittima una telefonata di rimostranze, percepita come un affronto.
I malviventi si sarebbero armati, effettuando una vera e propria “stesa” nei confronti del loro obiettivo: sarebbero così stati esplosi, utilizzando armi lunghe e corte, 23 colpi d’arma da fuoco, ad altezza d’uomo, all’indirizzo dell’abitazione dove si presumeva che il bersaglio avesse trovato rifugio.
La sparatoria non avrebbe determinato conseguenze ulteriori solo grazie alla prontezza degli occupanti dell’abitazione, che si sarebbero stesi a terra.
Le indagini hanno permesso di accertare che l’agguato sarebbe scattato per punire l’uomo, reo di aver spacciato droga a Palese senza la preventiva autorizzazione dei responsabili dell’articolazione del clan Strisciuglio, facente capo a Saverio Faccilongo, attualmente detenuto in regime di 41bis.
I militari dell’Arma dei carabinieri avevano, peraltro, anche trovato le armi utilizzate per l’agguato sequestrando, il 30 settembre 2019. tra l’altro, un fucile d’assalto tipo kalashnikov e una pistola.
Dall’attività investigativa sono emerse inoltre le pesanti pressioni e le minacce di morte – esercitate dal gruppo – nei confronti dei familiari della vittima per indurre l’aspirante collaboratore di giustizia a non rendere dichiarazioni all’Autorità Giudiziaria e a cessare la collaborazione.
I gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati hanno determinato l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a seguito della quale sono stati tratti in arresto:
- Andrea DE GIGLIO, anni 36;
- Tommaso PISCOPO, anni 22;
- Giovanni SGARAMELLA, anni 36;
- Giuseppe CAIZZI, anni 53;
- Massimo LORENZANI, anni 39;
- Giuseppe FRANCO, anni 35;
- Emanuele SEBASTIANO, anni 38;
- Saverio CARCHEDI, anni 23;
- Michele Paolo IUSCO, anni 34.