Sparatoria in pieno centro storico: tre in manette per tentato omicidio a Triggiano
Tre uomini sono stati arrestati all’alba dai carabinieri di Triggiano con l’accusa di tentato omicidio.
I tre, tutti pregiudicati locali, sono padre e figlio – di 48 e 23 anni – e un loro conoscente di anni 32.
Le indagini sono state avviate la sera del 27 luglio dell’anno scorso, quando i militari dell’Arma furono chiamati per intervenire in pieno centro storico a Triggiano per una sparatoria in atto da parte di individui a bordo di due motocicli.
Numerosissimi i colpi di pistola esplosi, molti dei quali colpirono civili abitazioni danneggiarono portoni e finestre e alcune auto parcheggiate.
Nei primi minuti i carabinieri riuscirono ad acquisire gli elementi identificativi di uno dei mezzi coinvolti nella sparatoria: una motocicletta di grossa cilindrata di colore verde. Le immediate ricerche permisero di intercettare la moto e il suo conducente, ancora armato, sulla strada provinciale Noicattaro-Capurso.
Ne scaturì un lunghissimo e pericoloso inseguimento, proseguito per oltre 40 minuti tra i territori dei comuni di Noicattaro, Rutigliano, Turi, Casamassima e terminato nel centro storico di Triggiano dove il malvivente, braccato con tenacia dagli uomini dell’Arma, decise di abbandonare il mezzo in strada e di scappare a piedi riuscendo a nascondersi, forse aiutato da alcuni complici.
Le successive indagini hanno permesso di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi, nati da problematiche legate allo spaccio di droga.
Quel giorno, infatti, il 32enne fu minacciato e forse percosso per un presumibile debito contratto per l’acquisto di stupefacenti.
A questo punto decise di farsi vendetta, si armò e si recò a Torre a Mare dove, aggredendo e minacciando con una pistola un gruppo di giovani, si fece consegnare una motocicletta Kawasaki Z1000. Con questa tornò a Triggiano, arma in pugno, alla ricerca dei due congiunti arrestati oggi.
Giunto nel centro storico incrociò i due, anch’essi armati, che si misero in sella ad uno scooter (il figlio alla guida e il padre con l’arma), e “affrontarono” il 32enne, incuranti della presenza dei passanti. Per fortuna non ci furono vittime innocenti.
I tre oggi sono in carcere.