Il San Paolo ritorna ospedale ‘no-Covid’: dopo la sanificazione riaprono tutti i reparti
Dimessi gli ultimi due dei 1.046 pazienti trattati e chiusa l’Area Covid. Da oggi l’ospedale San Paolo di Bari ritorna “no-Covid”.
Il nosocomio è stato sanificato da cima a fondo per permettere il totale ritorno all’ordinaria attività di assistenza sanitaria, dopo quasi 200 giorni dedicati alla cura dei pazienti Covid-19.
Dal 15 novembre al 31 maggio nell’ospedale San Paolo sono stati trattati 796 pazienti ad elevata complessità assistenziale, gestiti clinicamente in Medicina, Pneumologia e Rianimazione, a fronte del trasferimento di 250 pazienti a più basso grado di complessità clinica, gestiti e trattati clinicamente presso l’Obi Covid, verso altri centri Covid dopo una degenza media di 4-5 giorni.
Fondamentale l’attività di filtro e trattamento del pronto soccorso che ha gestito 730 pazienti ad accesso diretto, più altri 66 provenienti da altri presidi ospedalieri.
Un “viaggio” di andata e ritorno nella pandemia, che l’Ospedale ha affrontato con una doppia riconversione. Gli ultimi quattro dei sette piani dell’edificio sono stati adibiti ad Area Covid (Medicina, Pneumologia e Rianimazione Covid, più l’area dedicata alle partorienti positive e le zone di vestizione e svestizione), con un notevole intervento di compartimentazione, isolamento e messa in sicurezza all’interno dell’Area Covid e rispetto al resto dell’Ospedale che, contemporaneamente, ha continuato a garantire le urgenze di diversa natura.
La riorganizzazione, infatti, ha comportato la realizzazione di un nuovo reparto di Rianimazione e di una nuova Sala parto, consentendo anche di garantire alla popolazione la degenza ordinaria in Ostetricia-Ginecologia, Cardiologia (comprese le sale di Emodinamica per la cardiologia interventistica d’emergenza), Chirurgia Senologica e Plastica, nonché i servizi radiologici (con due percorsi separati per l’utenza Covid e no-Covid), immunotrasfusionali, il laboratorio analisi e la camera iperbarica. Il Pronto Soccorso, inoltre, è stato sdoppiato per accogliere e gestire i pazienti Covid e, grazie ad ambienti e percorsi separati e sicuri, ha potuto trattare anche la casistica ordinaria di tipo ortopedico e pediatrico.
Il ritorno all’attività no-Covid, almeno in questa fase, non riguarda l’area di Osservazione breve (OBI), mantenuta per accogliere eventuali casi positivi al Sars Cov-2 che si dovessero presentare. Resterà in supporto ancora per qualche tempo anche il Presidio Post Acuzie di Terlizzi, che assieme al San Paolo ha svolto un ruolo cruciale nella chiusura del ciclo assistenziale dei pazienti Covid sia con la Riabilitazione respiratoria (161 ricoveri tra 2020 e 2021) sia con la Lungodegenza (137 ricoveri).