Da oggi Puglia in “zona gialla”. Ma cosa cambia e quali sono le regole?
Da oggi la Puglia torna ad essere “zona gialla”. Lo ha deciso il ministro della Salute, Roberto Speranza, che lo scorso 7 maggio ha firmato l’ordinanza con cui il Tacco d’Italia – dopo ben 6 settimane di rosso e 2 d’arancione – è finalmente tornato in…giallo.
L’unica cosa a non cambiare, almeno per il momento, è il cosiddetto coprifuoco. Anche in zona gialla, infatti, è vietato spostarsi dalle 22 alle 5, se non per comprovate esigenze lavorative, di salute e di necessità.
Sono invece consentite – dalle 5 alle 22 – le visite a parenti e amici sino ad un massimo di 4 persone (con relativi figli minorenni) verso tutte le altre zone gialle o bianche. In questa fascia oraria sono consentiti tutti gli altri spostamenti, senza doverne giustificare il motivo.
La novità più rilevante è la riapertura di musei, cinema, teatri e di tutti quei locali con posti a sedere pre-assegnati, ferma restando la distanza interpersonale di almeno un metro. La capienza massima consentita è pari al 50% e sino a 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso.
Da oggi inoltre c’è la completa riapertura di bar e ristoranti, anche se il consumo di cibi e bevande – almeno sino al 31 maggio – è consentito solo all’aperto e sino alle 18. Fino alle 22 sono comunque autorizzati l’asporto e il domicilio.
Il passaggio in zona gialla offre la possibilità di fare attività motoria all’aperto e nei centri sportivi (senza però poter utilizzare gli spogliatoi). Sono consentite anche gli sport di base di contatto e di squadra, anche amatoriali, in circoli e centri sportivi.
Continuano tuttavia a rimanere chiuse palestre, piscine, centri benessere e centri termali.
Le attività commerciali al dettaglio sono aperte nel rispetto della normativa anti-covid. Nei giorni festivi e pre-festivi sono chiusi gli esercizi comerciali all’interno di centri commerciali e mercati, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, lavanderie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi, edicole e librerie.
Torna ad essere regolare l’attività di barbieri, parrucchieri, centri estetici.