Bari, il consiglio comunale approva il regolamento sul tutore civico per la tutela dei diritti dell’infanzia
Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il regolamento sul tutore civico per la tutela dei diritti dell’infanzia del Comune di Bari.
Il documento disciplina la figura del tutore civico quale istituto indipendente, di stimolo e di promozione, che non si occupa prioritariamente dei singoli casi, ma del rispetto dei diritti di tutti i minori da parte dell’amministrazione comunale e di altri soggetti che operano nella comunità, come figura terza di garanzia.
Tale figura, prevista dall’art. 44 dello statuto comunale, svolge la sua attività a tutela dei minori in piena libertà e, per l’intera durata del mandato, non può ricoprire cariche in partiti politici, movimenti di ispirazione politica o organizzazioni.
Il tutore, chiamato a vigilare a livello cittadino sull’applicazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, dovrà agire secondo i “quattro principi generali” delineati dal Comitato ONU:
- non discriminazione (art. 2)
- migliore interesse del minore (art. 3)
- diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6): in tal senso il tutore si adopererà con pareri non vincolanti affinché siano sempre tutelate e sostenute la maternità e la genitorialità, specie in presenza di condizioni di indigenza da parte del nucleo familiare
- partecipazione e rispetto per l’opinione del minore (art. 12).
Dovrà, quindi, promuovere azioni volte a incrementare la conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel Comune di Bari, nonché la diffusione di una cultura basata sulla centralità di tali diritti in ogni ambito, favorendo al contempo la partecipazione di bambini e adolescenti in qualsiasi contesto vengano prese decisioni che li riguardino.
Tra le funzioni previste vi è anche la raccolta di segnalazioni e bisogni provenienti dai minori, dalle famiglie, da associazioni ed enti su episodi di violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Al tutore spetta la segnalazione all’autorità competente di ogni forma di discriminazione tra le persone di minore età nei diversi contesti (es.: scuola/dirigente scolastico oppure ospedale/direttore sanitario), collaborando con la rete dei servizi incaricati in materia di tutela dei diritti fondamentali dei minori.
Allo stesso modo il tutore è tenuto a segnalare il rischio o il danno a minori derivante da situazioni ambientali carenti o inadeguate alle competenti amministrazioni pubbliche o all’autorità giudiziaria in caso richiedano interventi immediati di ordine assistenziale o giudiziario.
È, inoltre, tenuto a proporre la Città di Bari quale parte civile in procedimenti penali aventi ad oggetto violazioni dei diritti dei minori, a presentare al sindaco l’impugnazione di atti lesivi di diritti di minori davanti alle magistrature di ogni ordine e grado, previo parere espresso dall’avvocatura comunale, e a presentare, con formale istanza, l’annullamento o il riesame di atti amministrativi ritenuti lesivi degli interessi delle persone di minore età, nell’ambito dei propri poteri di vigilanza, impulso e sollecitazione agli organi e uffici.
Il tutore dovrà condividere la propria attività con il Garante nazionale e il Garante regionale dei diritti del minore, nonché sollecitare l’adozione di provvedimenti normativi in favore e a tutela dei diritti dei minori presenti sul territorio cittadino, con particolare attenzione per le categorie di minori vulnerabili, quali i MSNA (minori stranieri non accompagnati), i minori con disabilità, i minori istituzionalizzati e quelli presenti negli istituti penali.
Spetterà al Consiglio comunale, entro 90 giorni dal suo insediamento, eleggere il tutore civico con la maggioranza dei due terzi dei consiglieri: il nominativo sarà scelto tra una rosa di designazioni formulate dalle associazioni e dalle consulte comunali, oltre che dai singoli consiglieri e dai singoli cittadini.
Il tutore, che potrà essere rieletto solo una seconda volta, durerà in carica quanto il Consiglio comunale che lo ha eletto, decadendo con la proclamazione dei nuovi consiglieri.
L’incarico del tutore è gratuito e non dà diritto ad alcun compenso, fatto salvo il rimborso per le spese sostenute e documentate per l’espletamento dell’incarico.
L’ufficio del tutore, infine, si propone come luogo neutro di ascolto dei soggetti pubblici e privati, enti e singoli, con l’obiettivo di facilitare i rapporti tra i soggetti che a qualsiasi titolo si occupano di tematiche inerenti all’infanzia e adolescenza. Sarà luogo di elaborazione e produzione di progetti e di un pensiero condiviso tra diversi saperi, professionalità e poteri propri delle diverse istituzioni pubbliche, private e del privato sociale, attive in città sui temi dell’infanzia e adolescenza.