Libri, la bitontina Domenica Girasoli torna in libreria con il biografico “Cosa resta?”
Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente
arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria
anima. Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce,
ma portando alla coscienza l’oscurità interiore.
Uno dei momenti più sereni nella mia vita è stato quando ho trovato la forza di lasciare andare e di non insistere su ciò che non puoi cambiare.
Come diceva un musicista non famoso: “È tempo perso”.
È un viaggio di ritorno, a ritroso non per visitare luoghi non conosciuti, ma per trovare alcuni frammenti delle tracce della mia anima anche se ogni volta è come se fosse la prima, per inscrivere o trascrivere i ricordi che appartengono all’anima e alla psiche. Tutto ciò richiede l’intervento della memoria che con il passar del tempo sbarca su altri lidi. Non è proprio così semplice. La memoria è un labirinto, il filo di Arianna, è la riappropriazione dei ricordi che possono essere abbelliti dalla melanconia nostalgica. Entrare nel labirinto dei ricordi è difficile ma ancora più difficile è uscirne.
Ho seguito il filo della memoria, la luce, quella che rimane ancora. L’onnipotenza lascia il passo alla finitudine umana e all’ultima speranza.
L’autrice
Domenica Girasoli (Bitonto, 1954) ha pubblicato: Il giardino dei fiori. Esperienza di psicoterapia di gruppo, (1996); Piccoli risvegli. La fiaba nel processo diagnostico e psicoterapeutico, (1999); Alchimia familiare, un’esperienza psicoterapeutica, (2004); Manual…mente. Un’esperienza terapeutica, (2010); Femminilità, (2015); La luce del Buio, (2018); Il poeta, la Poesia tra Eros e Thanatos, Scenari della psicoanalisi, (2019).