Bari, fermato algerino accusato di terrorismo internazionale: faceva parte dell’Isis
A Bari la polizia di Stato ha fermato un cittadino algerino per partecipazione all’associazione con finalità di terrorismo internazionale ISIS/DAESH.
Gli investigatori della DIGOS – Sezione Antiterrorismo – della questura di Bari, nell’ambito dell’attività di monitoraggio degli ospiti del Centro di Permanenza Rimpatrio Bari-Palese, hanno condotto un’attività di polizia di prevenzione, poi sfociata in attività giudiziaria, nei confronti dell’uomo, un algerino di 36 anni.
Lo straniero, proveniente dal C.P.R. di Torino e già destinatario di provvedimento di espulsione del prefetto di Milano, era stato arrestato nel capoluogo lombardo per reati contro il patrimonio.
Inoltre era segnalato in ambito Schengen e Interpol dalle autorità britanniche e francesi per “attività correlate al terrorismo”.
Durante la permanenza presso il C.P.R. di Bari, i poliziotti della DIGOS hanno svolto approfondite indagini dalle quali è emersa la volontà dell’algerino di tornare in Francia.
Prima che decorressero i termini massimi di permanenza nel Centro, la D.D.A. di Bari, il 18 giugno 2019, aveva disposto il suo fermo per i reati d’uso, detenzione e fabbricazione di documenti falsi e/o contraffatti.
Per tali reati il 36enne è stato condannato, in primo grado, a 2 anni e 8 mesi di reclusione. In secondo grado la Corte di Appello di Bari – III Sezione Penale – ha ridotto la pena a 2 anni di carcere.
Le ulteriori indagini – effettuate sia con intercettazioni ambientali nella casa circondariale di Bari, sia con l’analisi del telefono sequestrato all’algerino, sia grazie al Coordinamento di Eurojust, che ha coordinato e facilitato la cooperazione internazionale con le Autorità francesi e belga – hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo circa la sua responsabilità in ordine al reato di partecipazione all’organizzazione terroristica ISIS e la sua diretta attività di supporto agli autori degli attentati terroristici del teatro ‘Bataclan’, ‘Stade de France’ e di quelli concentrati nel ‘I, X e XI arrondissement’ di Parigi del 13 novembre 2015.
In virtù di tali evidenze, il 3 marzo la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha emesso nei suoi confronti un nuovo provvedimento di fermo per partecipazione all’associazione terroristica internazionale ISIS-DAESH, fermo convalidato il 5 marzo dal G.I.P. del Tribunale di Bari, con la contestuale applicazione della misura cautelare in carcere.