Bilancio di previsione 2021/2023: la relazione dell’assessore D’Adamo
Si è svolta questo pomeriggio, in diretta Facebook, sulla pagina istituzionale del Comune di Bari, la conferenza cittadina sul bilancio di previsione 2021/23.
Di seguito si riporta la relazione dell’assessore all’Economia e Bilancio, Alessandro D’Adamo, sul documento di programmazione al vaglio degli uffici comunali suddivisa per temi:
MANOVRA TRIBUTARIA
La programmazione 2021/2023, anche in considerazione della perdurante crisi economica derivante dall’emergenza da covid 19, è improntata in continuità con quella definita per l’anno 2020. Quindi, la politica fiscale si orienta nel senso di conciliare il livello di pressione fiscale locale con le esigenze del civico bilancio, perseguendo l’ottica di una equilibrata determinazione del carico tributario verso i cittadini e le imprese, soprattutto per il primo anno di programmazione, ovvero il 2021, nel quale è più che ragionevole prevedere ulteriori ripercussioni negative sull’intero tessuto sociale e, in particolare, sull’economia insediata messa a dura prova dalle numerose misure restrittive finalizzate a fronteggiare i contagi. In effetti, le previsioni di entrata 2021/2023 inserite nel bilancio in corso di definizione, rispecchiano proprio per il 2021 i gettiti programmati nella precedente annualità 2020 con i dovuti adattamenti divenuti necessari anche alla luce delle risultanze finali dello scorso esercizio.
Dall’esame dei principali tributi emerge che, per quanto riguarda l’IMU, ritenendo di confermare le aliquote e le detrazioni approvate per il 2020, la previsione di gettito per il triennio 2021/2023 è sostanzialmente pari alla somma delle previsioni 2020, assicurando parità di pressione fiscale rispetto agli esercizi precedenti, con la sola eccezione del 2021 per il quale l’iscrizione in bilancio risulta prudenzialmente ridotta in misura pari al ragionevole e prevedibile calo di riscossioni conseguenti alla perdurante emergenza COVID-19 e alla quota di gettito sostituita da specifici ristori previsti con le recenti manovre di finanza pubblica in favore di particolari categorie di contribuenti, tra i quali ad esempio quella relativa all’esenzione della prima rata IMU 2021 per i seguenti settori: a) immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali; b) immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e relative pertinenze, immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed and breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi soggetti passivi siano anche gestori delle attività ivi esercitate; c) immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni; d) immobili destinati a discoteche, sale da ballo, night club e simili, a condizione che i relativi soggetti passivi siano anche gestori delle attività ivi esercitate.
Per quanto riguarda la TARI, si sta tentando di determinare le tariffe 2021 in misura convergente a quelle stabilite per il 2020 attraverso il ricorso alle risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune, come previsto dal comma 660, articolo 1, della Legge n. 147 del 27 dicembre 2013, da individuarsi, ove possibile, anche nell’ambito dei fondi assegnati dal Governo. In ogni caso, poiché il sistema tariffario TARI è condizionato dalle risultanze del PEF in corso di predisposizione da parte di AmiuPuglia Spa, sarà necessario attendere la validazione di Ager Puglia per poter comprendere i limiti di azione entro i quali poter agire in un ottica di effettivo contenimento delle tariffe.
Le previsioni per addizionale comunale all’Irpef risultano determinate in relazione alle aliquote stabilite con deliberazione consiliare n. 42 del 31.07.2012 e il gettito atteso è coerente con l’andamento storico del tributo, tenendo, in ogni caso, in debito conto la contrazione di gettito ragionevolmente prevedibile in base all’emergenza COVID-19.
Per quanto concerne l’imposta di pubblicità, i diritti sulle pubbliche affissioni e la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, a partire dal 1 gennaio, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 comma 816 e ss. della Legge n. 160/2019, è entrato in vigore il Canone Unico Patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria che sostituisce totalmente i previgenti prelievi. Con deliberazione del Consiglio comunale n. 9 del 01.02.2021, è stato approvato il Regolamento per l’istituzione e la disciplina del canone unico patrimoniale per la concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria con il quale risultano individuati i criteri in forza dei quali devono essere determinate le tariffe correlate al prelievo di nuova introduzione, allo scopo di unificare la disciplina del prelievo in ossequio alla ratio normativa ispirata all’esigenza di semplificazione e di sintesi della disarticolata e complessa previgente disciplina dei tributi minori che confluiscono nella nuova entrata in esame, assicurando al contempo l’invarianza di gettito a tutela dell’equilibrio del civico bilancio.
Nei prossimi giorni la giunta comunale dovrà definire le tariffe del canone per l’anno 2021 con l’obiettivo di calibrare il prelievo in coerenza con il passato e conseguentemente operare una significativa riduzione delle tariffe stabilite con la legge di Bilancio 2020.
Per l’anno 2021 è previsto l’esonero del pagamento dal 1 gennaio al 31 marzo 2021 del canone unico per l’occupazione di suolo pubblico da parte delle imprese di servizi esercenti attività di ristorazione e di somministrazione di alimenti e bevande e di commercio su aree pubbliche.
FONDO DI SOLIDARIETÀ COMUNALE
Per quanto riguarda il fondo di solidarietà comunale, per effetto delle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2021, il Comune di Bari potrà contare su un incremento di tale entrata di circa 2,5 milioni di euro rispetto alla definitiva assegnazione del 2020. Di tale incremento, circa 2 milioni di euro sono destinati allo sviluppo e all’ampliamento dei servizi sociali comunali. Complessivamente, il fondo disponibile nel 2021 ammonta a 46,7 milioni di euro.
FONDO PER LE FUNZIONI FONDAMENTALI
Con la Legge di Bilancio 2021 risulta rifinanziato per complessivi 450 milioni di euro il fondo per le funzioni fondamentali in favore dei Comuni. Analogamente alle assegnazioni a tale titolo effettuate per il 2020, tali risorse sono destinate a fronteggiare le perdite di gettito connesse all’emergenza da covid 19, al netto delle minori spese e delle specifiche ulteriore assegnazioni disposte per l’emergenza. Il riparto del fondo in favore dei Comuni non risulta ancora determinato, tuttavia è ragionevole attendersi per il 2021 una dotazione di circa 2,5 milioni rispetto ai 22 milioni circa assegnati nel 2020. Tenuto conto degli effetti della crisi che certamente avranno riverbero anche nel corso del corrente anno, è auspicabile un intervento del Governo teso a incrementare le assegnazioni complessive in favore dei Comuni.
INDEBITAMENTO
Anche con la programmazione 2021/2023 non è previsto il ricorso all’accensione di nuovi prestiti a titolo oneroso per il finanziamento dei numerosi interventi presenti nel programma triennale delle opere pubbliche. Per cui, per il sesto anno consecutivo, al finanziamento dei principali lavori pubblici sul territorio cittadino si è previsto di ricorrere unicamente con risorse dell’ente, costituite prevalentemente dai proventi delle concessioni edilizie, dai ricavi di alienazione e dalla devoluzione di mutui già concessi in esercizi precedenti e non interamente utilizzati, nonché dai numerosi trasferimenti da parte di altre pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA TRIENNALE LAVORI PUBBLICI
La programmazione triennale dei Lavori Pubblici 2021/2023 contiene una equa distribuzione di interventi sul territorio cittadino, salvaguardando le esigenze di tutti i 5 Municipi della città. Con deliberazione di Giunta Comunale n.492 del 15/10/2020 risulta adottato lo schema di Programma Triennale dei LL.PP. 2021/2023 nel quale la stima dei costi per il triennio risulta il seguente: anno 2021: € 217.644.840,10; anno 2022: € 238.442.604,16; anno 2023: € 59.080.584,96.
PROGRAMMAZIONE TRIENNALE DEL FABBISOGNO DEL PERSONALE
In materia di politica di personale e assunzionale, il triennio 2021/2023 risulta improntato sul completo reintegro del personale in quiescenza, assicurando un turn over al 100 per cento. L’atto di programmazione del fabbisogno di personale 2021/2023 risulta redatto in modo da assicurare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi e in coerenza con le disponibilità finanziarie.
DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO – MUNICIPI
In materia di decentramento amministrativo, le decisioni di spesa assunte per il triennio 2021/2023 salvaguardano tutte le dotazioni a disposizione delle cinque Municipi nelle specifiche funzioni decentrante (Istruzione, Sport, Cultura, Welfare, ecc.), senza alcuna riduzione in conseguenza dell’emergenza COVID19. Inoltre, per favorire piccole ma importanti lavorazioni sui rispettivi territori risulta confermata l’assegnazione annua per ciascun Municipio di 95.000 euro da destinare ad interventi di arredo urbano immediatamente disponibile subito dopo l’approvazione del Bilancio.
FONDO GARANZIA DEBITI COMMERCIALI
Dal 2021 entra in vigore l’obbligo di quantificazione e accantonamento del fondo di garanzia dei debiti commerciali, previsto dalla legge 145/2018. Il fondo rappresenta una delle risposte del legislatore per contrastare il ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali.
In base al monitoraggio dei dati 2020 e 2019 presenti sulla piattaforma per la certificazione dei crediti, il Comune di Bari non incorre nell’obbligo di costituzione del Fondo in quanto: a) lo stock del debito scaduto al 31 dicembre 2020 (€ 4.292.276,78), risulta essersi ridotto di oltre il 10% rispetto all’analogo dato rilevato alla fine del 2019 (€ 12.322.698,47); b) il rapporto percentuale tra l’ammontare delle fatture pervenute nel corso dell’esercizio 2020 (€ 199.441.658,80) e il debito residuo al termine dello stesso esercizio ( € 4.292.276,78) è pari al 2,15%, ovvero, più basso del valore soglia che comporta l’attivazione del Fondo.
Al solo fine di fornire una idea dei riflessi negativi sull’annualità 2021 del bilancio 2021/2023, nel caso di mancato rispetto dei tempi di pagamento delle transazioni commerciali, basti pensare che il sacrificio in termini di bilancio e di potenziali servizi alla collettività, si sarebbe aggirato, a seconda della gravità del ritardo, in una misura compresa tra i 3 e i 15 milioni di euro.