A Bari uno spazio verde intitolato all’educatrice e attivista Monica Dal Maso
Il 23 febbraio, a quasi un mese dalla sua prematura scomparsa, il consiglio del Municipio II ha approvato una delibera di indirizzo per l’intitolazione dell’area verde collocata tra viale Kennedy e via Palach a Monica Dal Maso, educatrice, formatrice, mediatrice culturale, esperta in comunicazione interculturale ed economia solidale, da sempre impegnata in prima linea nella difesa dei diritti umani e protagonista di numerose esperienze solidali e di cittadinanza attiva.
La scomparsa di Monica Dal Maso – già presidente di Arci Servizio Civile, responsabile di progetti Sprar e referente regionale di Libera – ha destato profonda commozione nel mondo del volontariato e del terzo settore, tanto da determinare una spontanea mobilitazione in favore di questa iniziativa che possa ricordarne l’impegno sociale, sostenuta dall’ARCI nazionale e da diversi comitati ARCI territoriali.
“A soli 48 anni Monica Dal Maso, appassionata attivista, ha lasciato un segno indelebile in città, impegnandosi con forza e coraggio per tante persone invisibili, fragili e senza dimora – ha dichiarato il presidente del Municipio II Gianlucio Smaldone -. Momo, così la chiamavano i suoi amici, ha lottato per tutti, con Libera contro le mafie e contro la cultura mafiosa, nel commercio equo e solidale, in Capitanata dove, rischiando lei stessa, si è impegnata strenuamente per sottrarre alla tratta giovani donne, in ARCI con il suo impegno nell’accoglienza e nell’integrazione per i cittadini immigrati, per i diritti dei detenuti stranieri nelle carceri, per i bambini e le bambine che vivono in condizioni di disagio nei quartieri di Bari. I suoi amici amano dire che Monica ha trasformato la città di Bari in un campo seminato che ora tocca coltivare con impegno”
“Questo di certo non ci restituirà la presenza di Monica – ha commentato l’assessora Bottalico -, ma ci permetterà di custodirne la memoria, di dare visibilità alla traccia lasciata nella vita di quanti l’hanno conosciuta o hanno lavorato con lei, un’impronta che resterà ben oltre i nostri racconti. Ci piacerebbe in futuro poter intitolarle lo stesso Sprar, che per anni ha gestito con il Comune. Un modo per ringraziare Monica e, con lei, chi lavora ogni giorno, spesso in silenzio, in maniera generosa e appassionata a tutela dei più fragili. Monica è stata un’attivista per la difesa dei diritti umani e ha rappresentato per tutta la rete del welfare cittadino una forza umile e straordinaria, professionale e operosa, disponibile e tenace nel ricercare e trovare occasioni di inclusione per le persone più fragili”.