Caos scuola in Puglia, gli psicologi: “Incertezza che genera ansia e disgregazione”
“Un clima d’incertezza che genera ansia e caos nelle famiglie e, di conseguenza, nei ragazzi, già provati dalla modifica della loro routine da oltre un anno”. Con queste parole il presidente dell’ordine degli Psicologi di Puglia, Vincenzo Gesualdo, ha commentato gli ultimi provvedimenti che rimbalzano tra decisioni diverse in tema scuola a livello regionale.
Seppur mossa dall’intenzione di tutelare la salute degli studenti e del personale scolastico, l’ordinanza firmata in tarda serata lo scorso martedì dal presidente della Regione Michele Emiliano, in risposta alla sospensione della precedente per mano del Tar, ha contribuito a mettere in condizione docenti e famiglie di ritrovarsi impreparati sul da farsi al mattino seguente.
Fino al 14 marzo, infatti, sono previste le lezioni a casa per tutti (come nella precedente ordinanza) tranne, però, per chi dovesse avere comprovate necessità di usare i laboratori e per gli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali e per coloro che, per ragioni non diversamente affrontabili, non avessero la possibilità di seguire le videolezioni da casa.
“Un braccio di ferro tra Regione e Codacons che non fa altro che mettere ancor più in difficoltà le famiglie, generando tensioni e incertezza sull’organizzazione familiare tra impegni personali e lavorativi dei genitori”, ha detto Gesualdo.
“I cambiamenti repentini, seppur messi in atto per tutelare la salute collettiva, hanno destrutturato la quotidianità di tutti, soprattutto degli studenti che hanno dovuto riadattare i loro riti giornalieri. Hanno generato ansie e tensioni nelle famiglie. Adesso si chiede loro di farlo nuovamente, di tornare a vivere l’esperienza scuola, ma non nelle stesse modalità dovendo, quindi, adottare nuove abitudini”, ha aggiunto il capo degli psicologi pugliesi.
“Ciò che è poco considerato – ha precisato Gesualdo – è l’impatto che sta avendo sul ruolo dei docenti. L’incertezza continua ha un impatto sulla gestione della didattica, sulla riorganizzazione continua in base alle ultime disposizioni, è una situazione disgregante per la quale urge porre un argine. I docenti, inoltre, sono anch’essi padri o madri”.
Va poi presa in considerazione la tendenza a privilegiare la didattica in presenza per la scuola materna. “I bambini sono forse immuni da eventuale contagio? Stiamo affrontando una situazione di massima entropia, di caos generale, in cui vengono meno punti di riferimento. Questo – ha detto Gesualdo – ovviamente aumenta ansia, panico e disorientamento generale con aumento anche di rabbia”.
È necessario quindi affrontare seriamente il dilagante disorientamento che porta ad un sentimento di profonda depressione, le organizzazioni che si occupano dei diritti dei bambini hanno dichiarato che in Europa un bambino su cinque si dice infelice e ansioso.