Anche i comuni di Altamura, Gravina e Laterza rientrano tra i 67 luoghi potenzialmente idonei a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi presenti nella CNAPI, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, elaborata dalla Sogin, la Società gestione impianti nucleari, pubblicata in queste ore.
I 67 impianti saranno divisi in sette regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia.
Le zone individuate ospiteranno il Deposito che dovrà contenere in sicurezza le scorie del nostro paese.
“Con il via libera alla Carta, si legge sul sito dell’Ansa, ‘parte la fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei quattro mesi successivi il seminario nazionale’. Sarà questo ‘l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio – spiega il ministero dell’Ambiente – che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere’. Il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco, come spiega il ministero dell’Ambiente. Il deposito avrà ‘una struttura a matrioska’; all’interno ci saranno ’90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle’, in cui ‘verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati’. In totale – continua l’Ansa – saranno ‘circa 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività’ a essere ospitati. L’investimento complessivo è di circa 900 milioni di euro e si stima che genererà oltre 4.000 posti di lavoro l’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000).