Bando “Educare in Comune”: si cercano partner per la co-progettazione della candidatura barese
È stato pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Bari, a questo link, l’avviso per manifestazioni di interesse a partecipare in qualità di partner alla co-progettazione della candidatura del Comune di Bari in risposta all’avviso “Educare in Comune”, pubblicato dal dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio.
“Educare in Comune” mette a bando 15 milioni di euro per promuovere interventi progettuali, anche sperimentali, finalizzati al contrasto delle povertà educative e al sostegno delle opportunità culturali, formative ed educative dei minori, attraverso modelli e servizi di welfare di comunità, consolidando le esperienze già presenti nei territori e sostenendo il lavoro dei Comuni italiani.
L’avviso pubblico mira in particolare a contrastare l’esclusione sociale dei bambini e dei ragazzi in un momento in cui l’emergenza sanitaria ha acuito le disuguaglianze, le fragilità e i divari socio-economici.
Il Comune di Bari intende partecipare in forma associata all’avviso ministeriale in collaborazione con enti pubblici e privati.
Le proposte progettuali dovranno valorizzare lo sviluppo delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali dei bambini e degli adolescenti, e prevedere interventi e azioni in linea con gli obiettivi della Child Guarantee volti a contrastare gli effetti negativi prodotti dalla pandemia tenendo conto degli aspetti relativi al genere, all’età e alle provenienze culturali, nonché alle diverse abilità dei minori coinvolti.
L’avviso propone azioni di intervento a livello comunale che restituiscano importanza e protagonismo agli attori locali della “comunità educante”, per sperimentare, attuare e consolidare sui territori modelli e servizi di welfare di comunità nei quali i minori con le loro famiglie diventino protagonisti sia come beneficiari degli interventi sia come soggetti attivi d’intervento.
A tal fine, l’avviso prevede tre aree tematiche di intervento: “Famiglia come risorsa”, “Relazione e inclusione”, “Cultura, arte e ambiente”.
Particolare sensibilità, in ciascuna area tematica, dovrà essere posta rispetto ai contesti di violenza assistita a danni di persone di minore età, come anche ai bisogni di legami familiari da rimodulare fuori dai modelli originali o tradizionali, di “mancata genitorialità”, come nel caso dei fallimenti adottivi e degli orfani per crimini domestici.
La scadenza dei termini di presentazione delle proposte progettuali è fissata al 29 gennaio 2021. Ciascuna proposta progettuale potrà beneficiare di un finanziamento minimo di 50.000 euro o massimo di 350.000 euro. I progetti ammessi a finanziamento dovranno avere una durata di 12 mesi.