Omicidio Benedetto Petrone, oggi la deposizione di una corona di fiori. Le parole di Decaro
Questa mattina, in occasione del 43° anniversario dell’omicidio di Benedetto Petrone, l’amministrazione comunale ha voluto ricordare il giovane militante ucciso da una squadraccia fascista con la deposizione di una corona di fiori in via Benedetto Petrone e, a seguire, in piazza Libertà.
Quest’anno, infatti, a causa dell’emergenza sanitaria in corso non sono state organizzati eventi pubblici né cerimonie di commemorazione in sua memoria.
Alla deposizione hanno partecipato il sindaco Antonio Decaro, i familiari di Benedetto Petrone e i rappresentanti del Comitato XXVIII Novembre.
“Il 28 novembre è una giornata che rappresenta uno spartiacque nella storia della nostra città – ha commentato il sindaco -. La forza delle idee e la voglia di cambiare il mondo in quel momento storico si mescolavano alla rabbia, alla delusione, al senso di ingiustizia profondo, alla ferocia della violenza. Dopo l’omicidio di Benedetto niente fu come prima a Bari. Quel giorno morì un figlio di Bari vecchia che aveva vissuto la sua breve vita forte dei suoi ideali, della sua passione civile, dei valori di giustizia e riscatto sociale. La morte di Benny Petrone sconvolse un’intera generazione e le immagini del corteo spontaneo che il giorno successivo attraversò la città ne sono la testimonianza più evidente”.
“Oggi, al contrario, si parla tanto di disimpegno, di cittadini che non conoscono la nostra storia e di ragazzi completamente disinteressati alla politica ed è proprio a loro che vorrei dedicare questa giornata. Nonostante le restrizioni – ha continuato il primo cittadino -, abbiamo voluto omaggiare il ricordo di Benedetto Petrone perché coltivare la memoria significa conoscere la storia e imparare a interpretare il presente. Se anche un solo ragazzo, attraverso questa giornata, la nostra presenza o i racconti sui social, avrà voglia di leggere la storia di Benny, allora non solo avremo reso omaggio al sacrificio di Benedetto Petrone, ma avremo anche gettato un seme di speranza per il futuro”.