L’Italia tutta piange Gigi Proietti. Avrebbe compiuto 80 anni oggi
Roma
Nei primissimi anni, nell’immediato dopoguerra, con la famiglia si trasferisce in diversi quartieri. Dapprima vicino al Colosseo, poi al Tufello, poi all’Alberone. Il suo apprendistato umano avviene tra la scuola, la famiglia, la parrocchia. All’epoca l’oratorio è luogo di aggregazione per eccellenza. Proprio qui rivela un istinto verso il gioco della rappresentazione. Insieme ad una non comune predisposizione alla musica.
L’incontro col teatro avviene in ambito universitario. Dopo li liceo classico si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, dove sostiene circa sedici esami, senza però mai laurearsi. Partecipa come comparsa nel film IL NOSTRO CAMPIONE, diretto da Vittorio Duse, con Aldo Bufi Landi e Alessandro D’Ottavio.
Si cimenta con successo anche nel campo del doppiaggio, dove inizia nel 1964 dando la voce al GATTO SILVESTRO dei cartoon della Warner Bros.
Nel 1965 lo Stabile di Roma costituisce la Compagnia Sperimentale. Proietti ne fa parte lavorando nel MERCANTE DI VENEZIA di Shakespeare con Paolo Stoppa e la regia di Ettore Giannini, nella commedia L’ARBITRO di G. Pistilli diretta da G. Magliulo e nel RE CERVO di Gozzi con A. Foà, diretto da A. Camilleri.
Il 1966 costituisce una prima importante svolta. Rinuncia a un ruolo nella CALANDRIA allestita dalla gloriosa compagnia dei Giovani per entrare nel gruppo del “TEATRO DEL 101”, al “teatro-cantina”, costituito da Antonio Calenda col quale aveva frequentato il CUT. Nella “cantina”, (non ancora “underground”), di via Euclide Turba in Prati, si concretizza uno degli esperimenti più vivi e convincenti del cosiddetto teatro d’avanguardia. Il “CENTOUNO” diventa un luogo dove Proietti, Calenda insieme a teatranti come Ginny Gazzolo, Piera Degli Esposti e Paila Pavese “agiscono” verificando i propri mezzi, interrogandosi sul proprio linguaggio, seguendo l’esempio delle grandi avanguardie storiche europee. Al CENTOUNO si affronta un repertorio che va dal teatro Dada a Genet, da Vian a Brecht.
Nello stesso anno presta la voce all’attore Aldo Berti in UN ANGELO PER SATANA, regia di Camillo Mastrocinque.
Gira LE PIACEVOLI NOTTI, commedia del 1966 diretta da Armando Crispino, Luciano Lucignani, con Ugo Tognazzi e Gina Lollobrigida; invece nel 1967 recita nel LA RAGAZZA DEL BERSAGLIERE, un film di genere comico diretto da Alessandro Blasetti, con Rossano Brazzi e Vittorio Caprioli.
Si propone altresì una nuova drammaturgia italiana. Per Proietti sono anni d’oro, nei quali affina la propria cultura e i propri mezzi tecnici con una attenzione quasi maniacale. Frutto di quest’esperienza sono spettacoli come DIREZIONE MEMORIE di C. Augias, del quale, nel ’68, interpreterà anche RIFLESSI DI CONOSCENZA, con la regia di Calenda e LE MAMMELLE DI TIRESIA di Apollinaire. Grande successo fu il DESIDERIO PRESO PER LA CODA, unico capolavoro teatrale di Picasso, diretto sempre da Calenda. Sempre al “CENTOUNO” si proposero testi di Pinter, di Beckett, di Grass.
Proietti perfeziona sempre più la sua personale disciplina vocale e fisica confrontandosi con la musica jazz, contaminando la tecnica dell’attore con quella dei jazzisti. Tra il ’67 e il ’68 prende parte anche a IL TUBO E IL CUBO di A. Frassineti con la regia di M. Prosperi e alla LA CELESTINA di F. De Rojas diretta da Calenda.
Da una collaborazione col Teatro di Roma (diretto allora da Pandolfi) nasce uno spettacolo memorabile: NELLA GIUNGLA DELLA CITTÀ, di B. Brecht, rappresentato al Teatro Centrale, con la regia di Calenda, dove, insieme a Proietti nel ruolo di George Garga, ci sono tra gli altri F. De Ceresa, I. Ghione, A. Maestri.
Dal 1967 inizia anche a lavorare al cinema, partecipando a L’APPUNTAMENTO di S. Lumet, LA MATRIARCA, film diretto da Pasquale Festa Campanile, con Fabienne Dali e Mario Erpichini. Segue poi UNA RAGAZZA PIUTTOSTO COMPLICATA, film di genere drammatico del 1968, diretto da Damiano Damiani, con Maria Luisa Bavastro e Guglielmo Boglianidi, e recita nel LO SCATENATO, film diretto da Franco Indovina, con Carmelo Bene e Mario Cecchi Gori.
Lo stesso anno doppia Roy Danton nel film AGENTE SPECIALE LK OPERAZIONE RE MIDA e Marlon Brando nel film RIFLESSI IN UN OCCHIO D’ORO con la regia di John Huston. Nel 1968 presta la voce a Michel Piccoli in DIABOLIK e nel 1969 a James Langdon nel film I DUE INVICIBILI con la regia di Andrew V. McLaglen.
Nella stagione ’68-’69 Antonio Calenda diventa direttore del Teatro Stabile dell’Aquila e gli propone il ruolo del protagonista ne IL DIO KURT di Alberto Moravia. Un testo di grande spessore dialettico in cui Moravia, collaborando strettamente col regista e gli attori, tende alla creazione di un linguaggio teatrale puro. La scena si svolge nel teatro di un campo di concentramento. Il Kurt del titolo è un ufficiale delle SS in preda a un furore verbale ossessivo che lo trascinerà alla morte. Proietti ne dà un’interpretazione grandiosa. Lo spettacolo, portato in tournèe, ottiene ovunque un grande riscontro di critica e di pubblico. Vince diversi premi tra i quali il prestigioso Premio Saint Vincent.
Con lo Stabile dell’Aquila nel 1969 è protagonista di CORIOLANO di Shakespeare, sempre diretto da Calenda. Lo spettacolo viene presentato all’estate teatrale di Verona e al Teatro Romano di Ostia Antica.
Partecipa al film LA VIRTÙ SDRAIATA, un film di genere drammatico del 1969, diretto da Sidney Lumet, con Omar Sharif e Anouk Aimée.
La collaborazione con Calenda e con lo Stabile de L’Aquila culmina nella stagione ‘69-‘70 con l’allestimento di OPERETTA di W. Gombrowitz. Per questo spettacolo compone anche le musiche insieme a Fiorenzo Carpi. La scelta di mettere in scena CORIOLANO e OPERETTA si rivela particolarmente ardua sia per le difficoltà intrinseche alla realizzazione, sia per la natura fortemente politica dei testi. OPERETTA, in special modo, mette in risalto il conformismo borghese non lesinando su quello più rivoluzionario, marxista. Ce n’è per tutti e lo spettacolo crea delle fratture.
Dal 1968 comincia a lavorare in televisione in una serie di commedie e sceneggiati. Si ricordano in particolare: I GRANDI CAMALEONTI di Federico Zardi, IL CIRCOLO PICKWICK (tratto da Dickens) diretto da Ugo Gregoretti col quale molto collaborerà in seguito, IL SOCIO di A. Prieto, diretto da A. G. Maiano, LA PRESIDENTESSA di F. Enriquez, CONOSCETE DON CHISCIOTTE di C. Quartucci dove conosce Roberto Lerici, al quale dovrà una preziosa e irrinunciabile collaborazione, IL MATRIMONIO DI FIGARO di Sandro Sequi, IL VIAGGIO DI ASTOLFO di Vito Molinari e COME RIDEVANO GLI ITALIANI di G. Angelucci, dove si confronta per la prima volta con Ettore Petrolini, del cui repertorio sarà, anni dopo l’interprete per eccellenza.