Bari, domani la prima edizione del TEDx trasmessa esclusivamente online
La pandemia da Coronavirus ha scombinato tutti i progetti, anche quelli del TEDxBari.
Dopo aver pensato e ripensato più volte a un modo per continuare a diffondere idee e cultura nel modo più sicuro possibile e aver rinviato per due volte l’organizzazione della conferenza-spettacolo nel capoluogo pugliese, gli organizzatori hanno scelto di cambiare il tema e di procedere con una edizione ridotta ed esclusivamente online, per garantire a tutti la possibilità di partecipare in totale sicurezza e in modo completamente gratuito all’evento.
“Abbiamo avuto diverse difficoltà quest’anno per riuscire a organizzare la nostra conferenza – spiega Davide Giardino, presidente dell’associazione TEDxBari –. Alla fine, pur di mantenere la continuità e rispondere alle richieste del nostro pubblico, abbiamo scelto una formula decisamente diversa da quella che avevamo in mente e su cui stavamo lavorando da un anno con numerosi speaker anche internazionali già confermati. Ma ci siamo resi conto che non c’erano le condizioni di sicurezza per procedere e abbiamo optato per questa soluzione”.
La quinta edizione di TEDxBari intende chiedere ai suoi speaker cosa per loro voglia dire mettere il mondo tra parentesi, partendo dall’idea che le nostre vite, le generazioni, le epoche storiche sono costantemente intervallate da momenti di pausa, spesso secondo modalità che sembrano sfuggire al nostro controllo e alla nostra comprensione.
A questa idea si aggiunge tuttavia l’impressione che, forse, proprio in quei momenti di pausa riusciamo a comprendere meglio le cose del mondo e noi stessi.
“Mettere il mondo tra parentesi” è l’idea con cui la squadra di TEDxBari vuole tradurre il concetto di pausa, con cui tutti ci si è dovuti confrontare nel corso degli ultimi nove mesi.
Nonostante l’interruzione forzata dovuta alla crisi sanitaria, è stata realizzata una edizione adattata ai tempi, con cinque ospiti provenienti dall’architettura, dall’informazione, dalla scienza e dallo spettacolo, tutti ambiti con cui ci si è già confrontati nelle edizioni passate e ci si continuerà a confrontare anche in futuro.
L’appuntamento quindi è online dalle 18 di domani su https://www.youtube.com/channel/UCROQbh0L_Y7z0JTkCRodPqw/?guided_help_flow=5
Cinque gli speaker voce delle Parentesi: Bianca Felicori, Francesco Maria Asselta, Giuliana Galati, Mario De Pizzo e Marco Giuliani.
IL TEMA
( ) o Parentesi, è il tema della mini-edizione del TEDxBari 2020. Tra le sue definizioni ne troviamo una significativa: “parènteṡi s. f. [dal lat. tardo parenthĕsis, gr. παρένϑεσις «inserzione», der. di παρεντίϑημι «inserire», comp. di παρά «presso», ἐν «in» e τίϑημι «porre»]. – 1. Parola o frase che s’interpone nel discorso, interrompendone il senso e talora anche il costrutto, per aggiungere un chiarimento o una precisazione, per fare un’osservazione, un rinvio (anche alle note a piè di pagina), per una momentanea digressione; è generalmente racchiusa nella scrittura fra due segni speciali, ad arco di cerchio (v. oltre, al n. 3). Più genericam., qualsiasi inciso o digressione che interrompa la continuità del discorso: fare, aprire, chiudere una p.; a questo punto, mi si permetta di aprire una p.; chiudiamo la p., e riprendiamo l’argomento principale; 2. fig. Intervallo più o meno lungo di tempo, caratterizzato in genere da un particolare avvenimento o da una serie di avvenimenti, che interrompe il normale svolgimento di un periodo storico, della vita o dell’attività di una persona, di una serie di azioni legate fra loro, ecc.: la p. napoleonica; la triste p. della guerra; la p. fascista interruppe le tradizioni democratiche del nostro paese; quei giorni hanno costituito una lieta p. nella mia vita; nelle p. del suo quotidiano lavoro si dedica allo studio delle lingue. 3. Ciascuno dei due segni grafici entro cui viene incluso l’inciso nella scrittura, rappresentati da due archi di cerchio ( ), detti propr. p. tonde: scrivere tra p.; mettere una parola, una frase in p. (o tra p. o entro p.); p. aperta, p. chiusa, rispettivam. il primo e il secondo della coppia di segni grafici (e analogam. aprire, chiudere una p.); anche in senso fig.: sia detto fra p., introducendo un discorso incidentale”.
GLI SPEAKER
Bianca Felicori, nata a Bologna e residente a Milano, è autrice e ricercatrice e si occupa di architettura e arti visive. È laureata in Architettura e Disegno Urbano al Politecnico di Milano e scrive di architettura e arti visive per le riviste Domus, Elle Decor e Artribune. Nel maggio 2019 ha iniziato il progetto Forgotten Architecture, una piattaforma seguita da oltre ventiduemila persone su Facebook, dove scoprire architettura moderna, italiana e internazionale, dimenticata e poco conosciuta. Nel 2020 si laurea con la tesi in Storia dell’Architettura Arte-architettura-vita e cura il suo primo progetto di location scouting per la campagna autunno/inverno 2020 del brand C.P. Company.
Francesco Maria Asselta è autore teatrale e televisivo, gestore del Cinema Opera di Barletta. È stato docente di “Discipline dello Spettacolo” all’Università di Bari e Foggia, consigliere di amministrazione dell’Apulia Film Commission e responsabile eventi della Fiera del Levante. In qualità di autore si è occupato anche della riduzione drammaturgica del “Riccardo III” di W. Shakespeare, di “Miseria e Nobiltà”, celebre commedia italiana in tre atti scritta in napoletano da Eduardo Scarpetta nel 1887, e de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, oltre che tanti altri testi classici.
Giuliana Galati, Ph.D. in Fisica, è assegnista di ricerca presso la sezione di Napoli dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), dove si occupa di ricerca sperimentale nel campo della Fisica Particellare e Astroparticellare. Dal 2012 è autrice e speaker per il podcast scientifico Scientificast (www.scientificast.it), di cui è socia fondatrice. È tra i divulgatori del programma Superquark+, disponibile su RaiPlay.
Mario De Pizzo
Giornalista del Tg1. Segue l’attività politico istituzionale. Ha scritto “Il Primato della Politica” con Luciano Violante (Rubbettino 2014). Ha ideato narrazioni 19, laboratorio di politica industriale per Matera Capitale europea della cultura. Nasce a Policoro, nel 1985.
Marco Giuliani
Canta, suona e scrive jazz, ma non solo. Ha studiato tanta chitarra e tanto canto. Si è laureato in Economia e Commercio, e ha lavorato in azienda! E poi ha mollato tutto, perché voleva una vita diversa.
Ha studiato e collaborato con grandissimi musicisti, inciso dischi e girato i palchi ed i teatri di tutto il mondo. E’ baritono (la voce bassa fa figo), insegna con passione a bambini e ai meno bambini.
Ha idee di continuo, anche quando non vorrebbe. Insomma, è creativo.
Mangia bene, dorme bene e adora fare tardi, ama bene perché ha una famiglia che, rispetto a tutto il resto, è anni luce più avanti.