Bari, al via dal 15 ottobre “Abbracciami”, la nuova stagione del Teatro Casa di Pulcinella
Il Teatro Casa di Pulcinella riparte con la nuova stagione teatrale.
Il prossimo 15 ottobre, infatti, si terrà l’anteprima del Festival di teatro di figura “Baracche Volanti”, mentre l’intera programmazione andrà in scena da domenica 18 ottobre, fino al prossimo 20 dicembre.
Il titolo per la nuova stagione, dedicata a Gianni Rodari (di cui quest’anno si celebrano i cent’anni dalla nascita), è “Abbracciami”: un invito del Teatro Casa di Pulcinella al pubblico e alle famiglie a sostenere la cultura e i teatri della città.
Da ottobre a dicembre più di 20 serate saranno dedicate a un pubblico familiare. Una rassegna articolata, ricca di proposte diverse tra loro, in grado di far riflettere e generare domande ed emozioni sulla vita in tutti i suoi aspetti.
Un suggestivo percorso che accompagnerà i bambini e le famiglie in un viaggio di suoni, immagini, parole e figure, con lo scopo semplice ma importantissimo di divertire istruendo.
“Siamo un teatro di frontiera, il nostro è sempre stato un lavoro di frontiera, la nostra è una frontiera, quella tra i bambini e gli adulti, tra il palcoscenico e la platea – ha continuato Paolo Comentale, direttore artistico del Teatro -. La frontiera che abbiamo sempre immaginato non è una separazione, ma ha in sé la possibilità di unire. Franco Cassano, nel suo pensiero meridiano, ci suggerisce che la frontiera non unisce e separa ma unisce in quanto separa. Sulla base di queste riflessioni abbiamo cercato di riprendere la stagione teatrale esattamente dal punto in cui l’avevamo lasciata. Abbiamo salutato il pubblico il primo marzo di quest’anno dandogli appuntamento alla domenica successiva. Non potevamo immaginare quello che sarebbe accaduto. Nonostante tutto ciò che è accaduto e sta accadendo, non abbiamo voluto trasformare il nostro teatro, siamo voluti rimanere fedeli alla nostra vocazione”.
“Il titolo della nostra stagione – Abbracciami – va in questa direzione. Il teatro propone, immagina, prevede, ha delle visioni e una di queste visioni è la possibilità che si torni presto all’idea che il teatro ritorni a quello che è sempre stato: un modo per abbracciare il pubblico e con il pubblico gli attori in scena. Noi non abbiamo soluzioni per quello che sta succedendo, possiamo solamente riprendere a fare il nostro lavoro seriamente, però almeno senza facili soluzioni, senza scorciatoie, senza drammi, tenendo aperto il problema. La frontiera ci guida, è una ferita, ma la frontiera può essere anche una possibilità”, ha concluso Comentale.