VogliAMO Santo Spirito pulita: intervista al fondatore Roberto Tatoli
VogliAMO Santo Spirito pulita. Non solo un imperativo, non solo un desiderio, ma il nome di un gruppo di amici e conoscenti con la passione per la propria terra d’origine e la sua…salute.
Attivissimi, i volontari di questo gruppo non si fanno sfuggire una bottiglia di plastica o un mozzicone di sigaretta abbandonato tra i vicoli di Santo Spirito.
Ma come è nato tutto ciò? Lo abbiamo chiesto a Roberto Tatoli, volontario e fondatore del gruppo
Cos’è VogliAMO Santo Spirito pulita e come nasce?
“Poco meno di due anni fa ho creato il gruppo Facebook ‘VogliAMO Santo Spirito pulita’. Armato di pinze e sacchetti ho sempre fatto dei clean-up (letteralmente “fare pulizia”, ndr) con i miei figli, indignato da tutto ciò che potesse deturpare il paesaggio, specialmente il mare. Purtroppo per molto tempo nessuno mi ha affiancato in questa missione. Un giorno, però, in occasione di un evento promosso per la pulizia del porto, presi la palla al balzo e parlai con un gruppo di persone presenti esponendo la mia idea. Successivamente sono partito con i social e ho dato il via alla creazione del gruppo Facebook. Da allora si sono aggregate sempre più persone. A inizio primavera del 2019 il gruppo è esploso: sempre più persone volenterose hanno cominciato a condividere questa mission”.
Quali sono stati gli eventi maggiori?
“Beh non posso non citare ‘Plasticando’, di cui abbiamo realizzato due edizioni. Si tratta di clean-up itineranti, in occasione dei quali ci siamo avventurati sulla costa, da Santo Spirito a Palese, e abbiamo premiato chi avesse trovato il rifiuto più bislacco”.
Non vi manca il sostegno…
“Varie sono state le collaborazioni con altre associazioni dedite alla cura dell’ambiente e alla pulizia, come Retake. Anche l’amministrazione comunale ci ha sempre supportato. Lo scorso anno il presidente del Municipio V, Vincenzo Brandi, in maniera del tutto distaccata, ci ha aiutato molto sia nella raccolta fondi da noi promossa, sia nell’opera di re-installazione degli alvaretti degli alberi presenti nelle nostre strade, che negli anni sono stati rimossi. Importante e da sottolineare anche l’apporto dell’Amiu, che mette a disposizione guanti, pinze, materiale di vario tipo e al termine degli eventi ci raggiunge per raccogliere i rifiuti rimossi”.
VogliAMO Santo Spirito pulita ha un proprio logo: cosa rappresenta e come nasce?
“Il nostro logo è stato disegnato per la prima volta da me ed è un misto di storia e tradizione. A fare da protagonista è la Torre Asburgica, stilizzata con sotto la barca a forma di noce, utilizzata dai marinai del posto. A fare da sfondo è un bel sole splendente. Il tutto riflette le nostre radici e l’amore per la storia del nostro paese, che nel Novecento ha rappresentato la marina di Bitonto per poi, nel 1928, essere annesso alla Terra di Bari, divenuto una frazione nonché al giorno d’oggi un quartiere della nostra città”.
Domenica scorsa avete organizzato un flashmob “in mare”. Quale messaggio avete voluto lanciare alla cittadinanza?
“Con la fotografia scattata in mare issando lo striscione con il nome del nostro gruppo abbiamo voluto lanciare un messaggio forte per far conoscere sempre di più quella che è la nostra missione, ovvero preservare il territorio, custodire il mare (elemento cardine di Santo Spirito), cercando di difenderlo dall’inquinamento, soprattutto quello causato dalla plastica. Nel farci conoscere cerchiamo sempre di avvicinare quanta più gente possibile, che ci possa dare una mano condividendo le nostre idee. Abbiamo scelto come luogo di questa manifestazione il cosiddetto “Vargalone”.
Forse non tutti sanno cosa è il Vargalone.
“È uno scoglio di circa 40 mq che affiora a pelo d’ acqua al centro dell’insenatura portuale. Nonostante circa un millennio fa vi fosse al suo posto una colonna, poi crollata in mare, il Vargalone è rimasto in piedi ed è tuttora presente. Abbiamo fatto quella foto per lanciare un messaggio d’amore al territorio e per arruolare quanta più gente possibile”.
Quali sono i rifiuti che trovate con maggiore frequenza?
“La plastica – insieme ai mozziconi di sigaretta – è il rifiuto ‘killer’ che ritroviamo maggiormente nel mare”.
Quali sono le iniziative in programma per l’immediato futuro?
“Sicuramente potenzieremo l’iniziativa partita da qualche settimana che consiste nel dislocare sul litorale barattoli porta-cicche. Negli ultimi giorni abbiamo raccolto tantissimi mozziconi. Fonte di ispirazione per questa idea sono stati gli artisti di What’s art, che lo scorso anno fecero una cosa molto simile nel centro di Bari. Inoltre, tra un paio di settimane, faremo un clean-up itinerante, che ci vedrà spostarci dalla Torre asburgica. La raccolta non avverrà solo sulla spiaggia, ma anche sulla banchina.
Quali sono le criticità maggiori che vorreste vengano debellate?
“Criticità nel nostro rione ce ne sono tante. Posso dire che le strutture abbandonate che versano in uno stato fatiscente, ubicate sul mare, sono un po’ un pugno nello stomaco. Sono appartenute a ristoranti e stabilimenti dove venivano allevati i mitili e oggi possono essere pericolosi, C’è anche gente scriteriata che ne approfitta per scaricare qualunque cosa. Una possibile soluzione per ovviare questo inconveniente potrebbe essere quella di abbatterle per creare delle piattaforme”.