Bari, arrestato uno dei killer del 16enne Gaetano Marchitelli, vittima innocente di mafia
Questa mattina i carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Domenico Masciopinto, classe ’84, e agli arresti domiciliari per Antonio De Finis, classe ’91, per i reati di detenzione e porto di arma da guerra e ricettazione, con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa del clan Di Cosola.
Le indagini, che hanno permesso di accertare l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati per la detenzione e il porto abusivo di un fucile d’assalto AK 47 cosiddetto Kalashincov, sono state condotte dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Bari e coordinate dalla direzione distrettuale antimafia del capoluogo che, condividendo le risultanze investigative, ha chiesto e ottenuto il provvedimento restrittivo dal giudice per le indagini preliminari.
Dalle indagini è emerso che l’arma da guerra è stata a disposizione del clan Di Cosola nel corso del contrasto armato con l’avverso clan Strisciuglio nel quartiere San Pio di Bari e successivamente consegnata nel 2018 a Domenico Masciopinto non appena scarcerato dopo aver espiato 13 anni di reclusione per aver preso parte al “commando” che la sera del 2 ottobre 2003 cagionò la morte del povero Gaetano Marchitelli.