La Finanza sequestra oltre 170 mila prodotti spacciati per anti-covid: 20 persone denunciate
Continua senza sosta l’attività di controllo dei finanzieri di Bari per contrastare chi, approfittando dell’attuale situazione di emergenza sanitaria, specula sui prezzi dei prodotti anti-contagio come mascherine, igienizzante e disinfettanti.
41 sono stati gli interventi, tra controlli di polizia economico-finanziaria e perquisizioni di iniziativa, svolti dai militari delle Fiamme gialle nei confronti di supermercati, ferramenta, negozi di commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici, prodotti per la casa, saponi e detersivi, profumeria e giochi e giocattoli.
Gli accertamenti – che proseguiranno nei prossimi giorni – hanno avuto per oggetto sia il riscontro della corretta applicazione delle prescrizioni recate dal Codice del consumo sia il riscontro dei prezzi dei prodotti anti-contagio.
L’operazione, denominata “Repetita Iuvant”, ha consentito complessivamente di effettuare il sequestro, per violazioni di natura amministrativa e penale, di circa 171.500 prodotti, in massima parte mascherine di varia tipologia, ma anche visiere e occhiali protettivi, gel e salviettine igienizzanti, per un valore complessivo di mercato pari a oltre 430.000 euro, di denunciare 20 soggetti ritenuti responsabili di pratiche commerciali illecite e fraudolente, nonché di segnalare alle Autorità amministrative competenti 19 persone per non avere rispettato la normativa in materia di sicurezza dei prodotti e di disciplina dei prezzi.
In tale contesto, i militari della Tenenza di Putignano – all’interno di un supermercato, gestito da un cittadino cinese, con sede nel Baricentro di Casamassima – hanno sottoposto a sequestro penale oltre 150 confezioni di farmaci cinesi spacciati espressamente come rimedi “ANTICOVID-19”.
Inoltre, nel corso dell’operazione è stata eseguita dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Bitonto anche una perquisizione nei confronti di un privato residente a Bitonto che commercializzava on-line mascherine FFP2 a prezzi elevati, con un ricarico di circa il 500% rispetto al prezzo di acquisto.
La perquisizione ha consentito di sequestrare 130 mascherine FFP2, ma soprattutto di risalire ai fornitori della merce, due grossisti, nonché a un altro soggetto privato – tutti di nazionalità cinese – presso i cui depositi siti a Modugno i finanzieri hanno sottoposto a sequestro penale 105.000 mascherine tra chirurgiche e FFP2 con istruzioni scritte esclusivamente in lingua cinese.
Nello specifico, le mascherine di tipo chirurgico sono risultate non regolari in quanto prive dei prescritti requisiti di sicurezza, ovvero della certificazione dell’Istituto Superiore di Sanità, mentre le mascherine FFP2 riportavano il marchio “CE” impresso illegalmente.
In più, sono state sottoposte a sequestro amministrativo oltre 30.000 mascherine di varie tipologie prive delle necessarie indicazioni che – secondo le prescrizioni della normativa di settore – devono essere fornite al consumatore a garanzia della relativa sicurezza.