In uscita in libreria “La terra promessa”, un libro per i nostalgici del rock (e non solo)
Raccontarsi significa ripercorrere mentalmente la propria esistenza, le persone incrociate, i viaggi compiuti. E la musica ascoltata.
Accade così che una storia personale diventi paradigmatica della storia di una subcultura, che i sogni di un individuo incarnino i sogni di intere generazioni e che l’autobiografia sia solo un filo conduttore, un pretesto per rievocare canzoni e concerti, superstar e magnifici perdenti, locali come il CBGB e strade come Abbey Road, che hanno fatto da sfondo a eventi memorabili, dando loro un volto e assorbendone l’anima.
“La terra promessa. Autobiografia Rock” (Les Flaneurs Edizioni) è un atlante di questi luoghi bramati e talvolta raggiunti, un archivio di memoria, una bussola che consenta ai nostalgici di rivivere i propri anni d’oro e ai “retromaniaci” di orientarsi nelle terre del rock.
Otello Marcacci – autore di questo nuovo libro, in uscita il 15 maggio prossimo – è nato a Grosseto il 13 marzo 1963. Laureato in Economia, vive a Lucca, circondato da problemi sotto forma di donne, sogni da realizzare, tasse da pagare, libri da leggere, sei elettroni, vicini inquietanti e ordini angelici di Serafini, tormentato da una maledetta ernia iatale e dalla saudade per le vecchie storie degli anziani.
Ha pubblicato i romanzi: Gobbi come i Pirenei (Neo Edizioni, 2011); Il ritmo del silenzio (Edizioni della Sera, 2012); La lotteria (Officine Editoriali, 2013); Sfida all’OK Dakar (Neo Edizioni, 2016); Tempi supplementari (Edizioni Ensemble, 2020).