Occupava e gestiva il bar della Asl senza pagare né tasse né affitto: denunciato
I militari del I Gruppo della Guardia di Finanza di Bari hanno individuato un bar di Grumo Appula – sito all’interno del locale plesso ospedaliero dell’Asl Bari – che per anni non ha versato nessuna imposta, ma non ha nemmeno mai pagato affitto, acqua e corrente elettrica.
Tutto è partito da un semplice controllo mirato a verificare l’effettiva emissione degli scontrini fiscali.
In quell’occasione i militari, dopo avere constatato l’omessa installazione del misuratore fiscale e avere effettuato ulteriori approfondimenti anche mediante mirate interrogazioni alle banche dati in uso al Corpo, hanno deciso di avviare una verifica fiscale.
Le indagini hanno accertato come il titolare del bar fosse un vero e proprio “evasore totale”: dal 2014, infatti, l’uomo non presentava dichiarazione fiscale, sottraendo alla tassazione circa 250 mila euro.
Ora dovrà rispondere del reato di “occultamento o distruzione di documenti contabili”. Ma non è tutto.
I militari hanno scoperto anche che la ditta occupava, sin dal 1985, i locali di proprietà della Asl Bari senza aver mai corrisposto alcun canone di locazione o aver mai rimborsato le spese per consumi energetici e di acqua per un ammontare complessivo di circa 80 mila euro (come invece erq previsto dal contratto di concessione stipulato con l’allora USL BA/12).
E tutto ciò senza che i dirigenti/funzionari delle competenti articolazioni dell’azienda sanitaria avessero, negli anni, intrapreso alcuna azione legale per rimuovere tale situazione di palese illiceità e per recuperare gli importi dovuti.
Per tale ragione, i finanzieri hanno inoltrato una specifica segnalazione alla Procura della Repubblica di Bari a carico di 19 dirigenti/funzionari pubblici pro-tempore ritenuti responsabili della grave condotta omissiva che ha causato un rilevante nocumento alle casse dell’Ente pubblico, con conseguente ingiusto vantaggio patrimoniale per l’imprenditore.
Il titolare del bar, infine, è risultato anche essere – indebitamente – percettore della pensione di cittadinanza.
Per ottenere tale beneficio, infatti, avrebbe autocertificato di essere un mero pensionato, omettendo invece di dichiarare l’esercizio dell’attività imprenditoriale, quantunque svolta “in nero”.
I militari hanno quindi proceduto a denunciare alla Procura il titolare dell’impresa in quanto avrebbe reso dichiarazioni attestanti cose non vere, omettendo informazioni dovute. Per la medesima violazione è stata, altresì, attivata la competente direzione dell’I.N.P.S. per la revoca del beneficio e il recupero delle somme già indebitamente corrisposte.