Giornata mondiale delle persone con disabilità: in Comune incontro con Luca Mazzone, campione paralimpico
Oggi, nella Giornata internazionale delle persone con disabilità, si è tenuto un incontro nel corso del quale Gianni Romito, consigliere incaricato alle Politiche di prevenzione del disagio sociale, Marco Livrea, consigliere incaricato alle Politiche di tutela del diritto dell’accessibilità urbana, Walter Albrizio, presidente dell’associazione ‘Strada Facendo’, e Luca Mazzone, campione paralimpico HandBike, hanno riflettuto sulle difficoltà che ancora oggi le persone con disabilità fisica e psichica affrontano per vedersi riconosciuti alcuni diritti essenziali.
Quest’anno la giornata mondiale è dedicata al tema del “durante e dopo di noi”, con l’intento di riconoscere ai cittadini con disabilità il diritto a essere adulti con le proprie caratteristiche e con i supporti necessari.
“Non vogliamo parlare solo oggi di disabilità né limitarci a celebrarla – ha detto Gianni Romito -, vogliamo poter programmare e chiedere a tutte le istituzioni di assicurare la necessaria continuità dei servizi e delle azioni da realizzare, possibilmente in tempi certi. Anche qui nella nostra città ci sono ancora tante persone disabili che rischiano di vivere una condizione di isolamento istituzionale e sociale, perché non basta l’impegno delle associazioni, ma ci vuole un cambio di passo significativo. Per questo, oggi, torniamo a chiedere un impegno diffuso per garantire alle persone disabili, e alle famiglie che se ne prendono cura, una vita migliore”.
“Il 3 dicembre, ormai dal 1981, celebriamo le persone con disabilità fisiche e intellettive e tutte le persone che vivono difficoltà di varia natura – ha commentato Marco Livrea -, ma è tempo di passare dalle parole ai fatti in tante dimensioni dell’esistenza, perché nessuno di noi ha una vita di ricambio e in questa vita il fattore tempo è fondamentale per migliorare concretamente le cose. È molto difficile lavorare senza avere riscontri rapidi, ed è dura aspettare anni per vedere realizzati gli interventi necessari a garantire diritti essenziali, a partire dall’abbattimento delle barrire architettoniche e di quelle sanitarie, che rendono un percorso a ostacoli anche l’esperienza della malattia. Abbiamo bisogno di un’organizzazione di regia che faccia muovere velocemente le cose. Il tema di questa giornata, non a caso, focalizza l’attenzione sul durante e dopo di noi, a riprova dell’importanza di un contesto che faciliti la vita del disabile adulto, anche al venir meno dei suoi riferimenti familiari e di cura”.
“La dimensione della disabilità non deve restare un problema di pochi ma deve diventare un problema di tutti – ha proseguito Walter Albrizio -. Perché questo accada è necessario un deciso cambio di scenario. Dobbiamo far crescere una cultura inclusiva, un’idea dell’accoglienza che non si concentri solo sul business, ma guardi alla solidarietà e all’integrazione di tutte le persone con minore autonomia. Prima ancora che investire sul piano realizzativo è necessario lavorare sul piano della consapevolezza civica, che si misura a partire dalle piccole cose, come il rispetto dei posti riservati ai disabili, per diffondere un nuovo approccio che sia realmente inclusivo”.
Luca Mazzone, campione paralimpico di handbike, ha raccontato la sua esperienza dopo l’incidente che nel ‘90 lo ha costretto sulla sedia a rotelle a causa di una lesione cervico-midollare: la sua lunga riabilitazione in un centro specializzato a Marsiglia, all’avanguardia rispetto al nostro Paese, e poi, al ritorno in Puglia, la fatica e la tenacia necessarie per continuare il percorso riabilitativo, il valore dello sport, nonostante tutte le difficoltà legate all’assenza di personale formato per seguire persone disabili e la consapevolezza di quanto ancora ci sia da fare nelle nostre città per renderle effettivamente accessibili e inclusive.
Tutti i relatori hanno sottolineato come gran parte delle azioni e dei progetti dedicati al mondo della disabilità riguardino i minori, com’è giusto che accada, ma che così facendo i giovani adulti rischiano di scomparire dalle politiche di welfare, privi di riferimenti e di supporti concreti. Di qui la necessità di continuare a garantire sostegno non solo alle persone disabili, ma anche a chi se prende cura quotidianamente.
All’incontro è intervenuto anche l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, che nell’occasione ha fatto un punto sull’avanzamento degli interventi del PEBA – Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche comunale, il programma triennale finanziato per 900mila euro.