Truffa da 200.000 euro a una banca e un’anziana signora: 7 persone nei guai
Le accuse di cui dovranno rispondere sono di circonvenzione di incapace, truffa, falso in atto pubblico e violazioni penali alla normativa antiriciclaggio.
A finire nei guai 7 persone, tutte della provincia di Bari, denunciate dai finanzieri di Monopoli perché, attraverso una mediatrice creditizia abusiva, avrebbero approfittato della buona fede e dell’ingenuità di un’anziana signora monopolitana con la quale avevano instaurato un legame confidenziale, al fine di truffare anche un noto istituto di credito locale per oltre 200 mila euro.
L’anziana donna, pensando di sottoscrivere un atto testamentario in favore della figlia, è stata tratta in inganno rilasciando, in realtà, una “procura a vendere” del proprio immobile di residenza a favore di un complice della citata mediatrice che, a sua volta, lo ha alienato a due donne, originarie di Bitonto e conniventi nella truffa.
Le acquirenti – manovrate dalla “mediatrice” – hanno, quindi, prodotto all’istituto di credito erogante falsa documentazione attestante inesistenti e remunerate posizioni lavorative con lo scopo di ottenere la somma necessaria per il pagamento dell’immobile di proprietà dell’anziana vittima.
Ottenuto il denaro e perfezionato il passaggio di proprietà dell’immobile, il finanziamento è andato, tuttavia, “in sofferenza” per la mancata corresponsione delle rate.
Contemporaneamente, la somma impiegata per il pagamento dell’immobile – accreditata su un conto corrente intestato ad hoc all’ignara e circonvenuta anziana – è stata illecitamente sottratta dalla truffatrice con l’utilizzo di artifizi e raggiri, quali l’indebito uso della carta bancomat e l’emissione di assegni intestati a proprio favore, con conseguente prosciugamento del conto corrente della vittima che ha perso, allo stesso tempo, anche il proprio appartamento su cui l’istituto di credito si è rivalso, medio tempore, per effetto dell’ipoteca iscritta sull’immobile.
Le posizioni dei sette soggetti coinvolti nella truffa, tra cui un impiegato bancario e un dipendente dello studio notarile interessato per la compravendita dell’immobile, sono ora al vaglio dell’Autorità giudiziaria per le conseguenti determinazioni.