Ciccilla, la brigantessa dal cuore di pietra. La storia Maria Oliverio nel nuovo libro di Mario Gianfrate
“Ciccilla”, al secolo Maria Oliverio, è passata alla storia per essere stata una tra le più sanguinarie brigantesse di tutti i tempi. E in effetti lo era.
Temeraria e spavalda, dispensava cattiveria infierendo sulle sue vittime e seminando il terrore. Ribelle e senza scrupoli si è posta a capo della banda di suo marito, Pietro Monaco, ex soldato borbonico datosi poi alla macchia, determinando strategicamente la sorte dell’intero gruppo.
Ma Maria Oliverio non ha solo collezionato crimini. Ha affrontato a testa alta le ingiustizie del potere costituito senza mai scendere a compromessi, ha rivendicato e affermato la supremazia della figura femminile capovolgendo i canoni del tempo, ha stravolto la sua vita in nome dell’amore e ha dato prova di un immenso coraggio.
Indubbiamente non costituisce un modello a cui ispirarsi, ma ci ricorda che, in questo come in molti altri casi, la verità non è mai solo una ma è la somma delle prospettive da cui la sia osserva.
È questa la storia raccontata da Mario Gianfrate nel suo nuovo libro “Ciccilla – la brigantessa dal cuore di pietra” (86 pagine, 10 euro), pubblicato da Les Flaneurs Edizioni lo scorso 15 ottobre.
Gianfrate è direttore della rivista on-line IlSudEst. Ha pubblicato i saggi ‘Nel Regno del Sud, dalla Monarchia alla Repubblica’ (2002), ‘Neutralisti e interventisti a Locorotondo nella prima Guerra Mondiale’ (2005), ‘Delitto Matteotti – Il Mandante’ (2012), ‘Le elezioni politiche del 1924 e i riflessi del delitto Matteotti in puglia’ (2014) e molti altri.
Per la narrativa ha, inoltre, pubblicato: ‘Sogno di un aquilone’ (1989), ‘L’elmo di Scipio’ (2009), ‘Occhi di sabbia’ (2010), ‘Ali di vento’ (2011), ‘Per forza o per amore’ (2016) e ‘I giorni sospesi’ (2018).