“Rifugiati in famiglia”: anche a Bari parte il progetto di accoglienza per i titolari di protezione umanitaria
Anche Bari aderisce al progetto sperimentale “Rifugiati in famiglia”, l’iniziativa nazionale promossa dall’associazione Refugees Welcome Italia e rivolta ai migranti titolari di protezione internazionale e umanitaria.
L’iniziativa è finanziata dal Fondo asilo migrazione e integrazione (FAMI) del ministero dell’Interno.
“Rifugiati in famiglia” mira a promuovere l’inclusione sociale di migranti rifugiati e titolari di altra forma di protezione in uscita dal sistema Sprar, con l’obiettivo di sperimentare un modello nuovo di accoglienza basato sulla collaborazione fra le amministrazioni locali, il terzo settore e la cittadinanza attiva, al fine di creare una buona pratica che possa ispirare le politiche di welfare territoriale ed essere replicata su larga scala.
Attraverso l’ospitalità in casa, infatti, sarà possibile aiutare i rifugiati e i titolari di protezione nel raggiungimento dell’autonomia personale e nel loro percorso di inclusione sociale, per far sì che non venga vanificato il lavoro intrapreso da altri sistemi di accoglienza e non siano compromessi i progressi compiuti fino a quel momento.
Le famiglie ospitanti, invece, avranno la possibilità di vivere un’esperienza umana e culturale unica e particolarmente significativa.
La prima fase del progetto consiste nella conoscenza dei titolari di protezione internazionale e delle famiglie interessate a ospitarli.
A seguire si procederà con il ‘matching’ dei vari partecipanti e con gli incontri veri e propri, che avverranno prima in luoghi neutri e poi tra le mura domestiche.
Nel caso in cui le due parti siano d’accordo, sigleranno il ‘patto di convivenza’, che dà il via all’esperienza di accoglienza per una durata minima di 6 mesi, un periodo di tempo idoneo a conoscersi al meglio, sperimentare la convivenza, arricchirsi a vicenda e porre basi solide per un percorso di autonomia della persona accolta.
Saranno i facilitatori (attivisti con competenze multidisciplinari aderenti alla rete nazionale di RWI, Refugees Welcome Italia) a occuparsi di accompagnare migranti e famiglie durante le varie fasi del percorso, che prevede anche il monitoraggio costante e la valutazione finale.
A poter beneficiare del progetto sono migranti giovani, singoli o nuclei familiari, e neomaggiorenni, che hanno ottenuto una forma di protezione internazionale ma non hanno ancora raggiunto una propria autonomia che consenta loro di vivere in maniera indipendente.
Grazie all’accoglienza in famiglia avranno la possibilità di definire il loro progetto di vita personale: trovare o cambiare lavoro, frequentare un corso di formazione professionale, intraprendere o continuare un percorso di studi.
Ad accogliere potranno essere coppie con o senza figli, singoli cittadini, anche pensionati, che avranno il compito di incoraggiare i migranti ad attivare le loro risorse e potenzialità, sostenerli emotivamente nel percorso d’inserimento nel nostro Paese e aiutarli a costruire una loro rete di relazioni.
“Rifugiati in famiglia – ha sottolineato Fabiana Musicco, direttrice di Refugees Welcome Italia – si svolge già in via sperimentale in altre quattro città italiane: Palermo, Ravenna, Macerata e Roma. Oltre a supportare i migranti, l’obiettivo generale è quello di sperimentare e strutturare l’accoglienza in famiglia mediante l’attivazione di nuove convivenze su tutto il territorio nazionale e il confronto con esperienze analoghe italiane e europee”.
Per supportare quanti siano interessati al progetto, dal 3 ottobre sarà attivo presso l’assessorato al Welfare, in piazza Chiurlia 27 (primo piano), uno sportello dedicato alle famiglie interessate: l’apertura è prevista il giovedì pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30.
Il servizio è totalmente gratuito per le persone accolte e non è previsto alcun rimborso per le famiglie che ospitano e i volontari a supporto del progetto.
Per partecipare è necessario che ospiti, migranti e facilitatori si iscrivano alla piattaforma www.refugees-welcome.it.
Per informazioni è possibile consultare il sito web www.refugees-welcome.it e la pagina facebook refugeeswelcomeitaliabari o scrivere alle mail bari@refugees-welcome.it o m.deastis@comune.bari.it.