I No-Ilva contestano Emiliano, che si difende: “Pochi facinorosi con la scusa dell’ambiente”
Che un governatore di regione venga contestato ci sta. Chi governa, nel bene e nel male, infatti, non può accontetare tutti. A livello locale, regionale e nazionale.
Ma forse, a Michele Emiliano, le contestazioni proprio non vanno giù.
Il presidente della Regione Puglia, come lui stesso scrive su Facebook, è stato oggi criticato, durante la festa dell’Unità di Taranto, da “un manipolo di non più di dieci esponenti che propugnava come unico punto politico la chiusura dell’Ilva”
I No-Ilva, racconta Emiliano, hanno “provocato e disturbato il dibattito tra i sindaci e i rappresentanti istituzionali impedendo di fatto una normale prosecuzione di una manifestazione democratica”.
L’accusa del governatore – unico candidato per ora alle Regionali dell’anno prossimo – è molto dura: “Solo nelle fasi di ascesa del fascismo e del nazismo in Europa si sono verificati fatti di questo tipo”, scrive l’ex magistrato, che continua: “Pochi facinorosi con la scusa della tutela dell’ambiente e della salute hanno insultato e provocato per un’ora intera un’intera comunità politica senza che le forze dell’ordine fossero in grado di far cessare la loro attività di disturbo che non era connessa ad alcun evento in corso, ma aveva solo l’intento di intimidire il presidente della Regione, il sindaco di Bari, il sindaco di Brindisi, il sindaco di Statte e il Segretario Provinciale del PD e, in definitiva, l’intero Partito Democratico per impedirgli di svolgere serenamente i dibattiti della sua Festa”.
“Mi auguro – scrive Emiliano nel lungo post su Facebook – che il prefetto e il questore di Taranto si adoperino al più presto per identificare gli autori di questa violenza verbale e che impediscano in futuro che fatti del genere possano ripetersi. Non possiamo tollerare come istituzioni e come esponenti del PD che una festa di partito sia impedita da disturbatori che ci hanno negato la possibilità di girare per gli stand e di salutare i tanti volontari e militanti che stanno animando la Festa dell’Unità di Taranto”.
Conclude il presidente pugliese: “La democrazia a Taranto va garantita. Per questo chiederò ai parlamentari del territorio di interrogare il ministro dell’Interno su quanto accaduto. Ricordo a tutti che non ci fermerete con la violenza e la prevaricazione”.