Bari, il Comune vuole recuperare le “cape di ferro” cittadine. Galasso: “Saranno 80 in un anno”
A Bari ci sono tantissime “cape di ferro” (le fontanelle pubbliche che a Roma chiamano “nasoni”), ma solo una, rarissima e in disuso da decenni, è del tipo “siamese”. Si trova a Bari vecchia, in piazza San Marco, dietro strada del Carmine, e da settembre sarà interessata da un intervento di restauro che le conferirà nuova vita.
Quella di Bari vecchia è una delle prime fontane installate nella città di Bari, verosimilmente negli anni ‘20, priva di pomello di apertura per l’erogazione dell’acqua e quindi del tipo a getto continuo con due beccucci e pilozze contrapposti fra loro rispetto alla conformazione a colonna con cappelletto superiore, elemento distintivo delle fontane cape di ferro.
Gli uffici comunali stanno predisponendo uno specifico progetto di restauro per questa fontana, per la cui rifunzionalizzazione saranno individuati operatori specializzati e certificati per eseguire questo tipo di lavorazione e utilizzate alcune risorse accantonate nell’ambito dell’accordo quadro (circa 30mila euro).
Ad annunciare l’intervento è stato l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso: “Stiamo valutando anche come sopperire alla mancanza del rubinetto, poiché in un’epoca di risparmio e gestione oculata di un bene prezioso come l’acqua non possiamo permetterci di tenere una fontana in erogazione permanente come invece accadeva in passato. I tecnici formuleranno diverse soluzioni, tra le quali sceglieremo quella che offre maggiori garanzie di resistenza all’utilizzo, e quindi maggiore affidabilità e minore necessità di manutenzione. Ipotizziamo di poter installare un pulsante a pavimento, azionabile solo in caso di necessità, o in alternativa di utilizzare una tecnologia invisibile basata su “sensori a puntamento” che rilevano la presenza di persone accanto alla fontana azionando automaticamente il getto dell’acqua per alcuni secondi”.
A settembre il progetto di restauro complessivo della fontana verrà sottoposto alla Soprintendenza per la preventiva approvazione a cui seguirà la fase di lavorazioni.
“Vogliamo che questa capa di ferro ‘siamese’ – ha continuato l’assessore – possa diventare il simbolo del recupero delle fontane storiche in città che, diversamente dal passato recente, in cui erano funzionanti solo pochissimi esemplari, ad oggi vede fruibili ben 59 esemplari” (18 nel Municipio I, 2 nel Municipio II, 3 nel Municipio III, 17 nel Municipio IV e 19 nel Municipio V, ndr).
“Si tratta di un numero destinato ad aumentare poiché tutti gli esemplari, circa 80 in base all’ultimo censimento, verranno riattivati entro la prossima primavera, in concomitanza con la scadenza del vigente accordo quadro triennale, mentre è prevista l’installazione di nuovi esemplari, del tipo di quelli collocati sul lungomare tra San Giorgio e Torre a Mare o a San Cataldo, entrambi ubicati sul fronte mare e molto utilizzati nella stagione estiva”, ha concluso Galasso.
Entro la fine dell’anno, fanno sapere da Palazzo di Città, verrà indetto il nuovo appalto accordo quadro triennale per la manutenzione delle fontane dell’importo di 900mila euro.
“Con il prossimo appalto – continua Galasso – valuteremo anche la possibilità di strutturare un portale dedicato, una piattaforma informatica pubblica che riporti non solo la esatta localizzazione di tutte le fontane, distinte per tipologia e caratteristiche, ma anche informazioni storiche e dettagli che potrebbero risultare di comune interesse. Già oggi è disponibile una prima mappatura delle fontane che ne evidenzia la distribuzione sul territorio, con una maggiore concentrazione in corrispondenza di Bari vecchia e degli agglomerati urbani delle ex frazioni, oggi quartieri”.