Bari, approvato il rendiconto di gestione del bilancio 2018. D’Adamo: “Presto nuove assunzioni”
BARI – Ieri mattina, qualche ora prima della proclamazione del sindaco Decaro, il consiglio comunale di Bari ha approvato il rendiconto di gestione del bilancio 2018. A sottoporre all’aula i dettagli del documento è stato l’assessore al ramo, Alessandro D’Adamo.
“Il rendiconto di gestione – ha spiegato l’assessore – rappresenta la sintesi, espressa in valori economico-finanziari, degli interventi realizzati nel corso del 2018 dall’amministrazione comunale. In questi anni tanti sono i risultati ottenuti grazie alla collaborazione e agli sforzi degli uffici della ripartizione che hanno condotto un lavoro egregio. Ci siamo concentrati da una lato sull’eliminazione degli sprechi e sull’efficientamento della macchina amministrativa e delle ripartizioni, dall’altro sulla riscossione dei tributi dovuti. Il tutto con l’obiettivo di assicurare i servizi ai cittadini e migliorarli dove possibile. Il Comune di Bari può vantare un bilancio solido, con una rinnovata capacità di spesa dovuta e un tasso di indebitamento che si riduce di anno in anno. Siamo, infine, contenti di aver rispettato tutti quei parametri che ci permetteranno di assumere nuovo personale, di cui l’ente ha grande bisogno”.
Di seguiti i punti più importanti della relazione dell’assessore.
La disponibilità di cassa complessivamente a disposizione dell’Ente al termine dell’esercizio si attesta nella misura di oltre 198 milioni con un incremento del 12% circa rispetto al 2017 (177 milioni), del 23% circa rispetto al 2016 (161 milioni) e del 26% circa rispetto al 2015 (157 milioni), e costituisce una componente essenziale del risultato di amministrazione al 31 dicembre, ne comprova l’effettiva disponibilità e indica il livello di solidità liquida a disposizione del Comune di Bari.
Il risultato di amministrazione complessivo 2018, prima della sua scomposizione nella parte accantonata/vincolata/destinata, risulta pari a € 360 milioni e registra un incremento (+7%) rispetto all’analogo risultato rilevato al termine del 2017, tanto da consentire l’integrale recupero della rata annuale di disavanzo da riaccertamento straordinario accertato con l’avvio dell’Armonizzazione contabile, il prudente incremento delle dotazioni destinate alla copertura dei rischi futuri, nonché l’avvio o la prosecuzione di numerosi LL.PP. e servizi finanziati con entrate a destinazione vincolata, senza necessità di ricorrere a nuovo indebitamento.
L’aumento del saldo finale di cassa e il miglioramento del risultato di amministrazione complessivo sono ulteriormente avvalorati da un altro indicatore fondamentale della sostenibilità finanziaria di un ente, ovvero la consistenza finale dei residui attivi e, in particolare, di quelli correnti derivanti da entrate tributarie.
Infatti la consistenza complessiva dei residui attivi finali 2018 si riduce rispetto al 2017, a dimostrazione di una rivitalizzata capacità dei dirigenti comunali, quotidianamente sensibilizzati dalla direzione di Ragioneria, di gestire con maggiore responsabilità l’intero ciclo di vita dei rispettivi crediti.
Dalla lotta all’evasione nel 2018 sono stati accertati crediti per un importo pari a circa 6 milioni, parte dei quali già incassati nel corso nel corso dello stesso esercizio in misura pari al 34%.
Per i residui attivi afferenti il Titolo I ovvero relativi a crediti di natura tributaria, la consistenza finale registra una significativa riduzione rispetto a quelli finali 2017. Si passa, infatti, da residui attivi finali al 31/12/2017 di € 164 milioni a residui attivi finali al 31/12/2018 di € 156 Milioni. Ciò significa che la fisiologica formazione di crediti tributari di competenza dell’esercizio 2018 risulta completamente assorbita da maggior volume di riscossione registrata nel corso del 2018 dei residui attivi 2017 e precedenti.
Anche quelli afferenti al Titolo III, relativi a crediti di natura extratributaria (Proventi da servizi, da canoni, da sanzioni al codice della strada, ecc.), si riducono rispetto al 2017 passando dai 102 milioni al termine del 2017 ai 97 milioni al termine del 2018.
Con riferimento alle spese d’investimento (OO.PP.), al termine dell’esercizio finanziario 2018 gli impegni registrati al Titolo II – spese in conto capitale – ammontano a 41 milioni di euro che, sommati a quelli relativi ad investimenti già avviati entro il 2018 ma reimputati in base al cronoprogramma di spesa agli esercizi successivi pari a 57 milioni, forniscono la misura complessiva dei cantieri aperti al 31/12/2018 in tutta la città, pari a circa 98 milioni.
Nonostante la crescita del valore degli investimenti, continua a ridursi il debito di finanziamento dell’ente. La scelta di evitare il ricorso all’assunzione di nuovi prestiti a titolo oneroso partita con la programmazione 2016/2017, proseguita con quella 2017/2019, confermata con quella 2018/2020 e reiterata con la programmazione 2019/2021, consente di assestare lo stock di debito al 31 dicembre 2018 a 86 milioni (-7% rispetto al 2017).
In proiezione, al termine del 2021 lo stock si ridurrà ulteriormente per assestarsi a 69 milioni di euro circa, liberando risorse da destinare a una maggiore quantità e qualità di servizi da erogare alle famiglie. Rispetto alle 12 città italiane con maggiore densità demografica, il Comune di Bari, dopo quello di Bologna, è quello che detiene l’indebitamento più basso con una quota pro capite di soli € 266 circa e una incidenza pro capite per abitante degli interessi passivi di circa 12 euro, mostrando la massima inclinazione al rigoroso rispetto del principio di equità intergenerazionale.
Anche al termine del 2018, l’ente ha rispettato il cosiddetto saldo di Finanza pubblica ovvero il risultato da raggiungere ai fini del concorso agli obiettivi di finanza pubblica fissati con la legge di Bilancio 2018, in coerenza con la programmazione 2018 approvata dal Consiglio comunale. Via libera, quindi, alle assunzioni di nuovo personale in sostituzione dei numerosi dipendenti cessati nel corso degli ultimi anni.