Andria, vecchio opificio abbandonato usato come discarica abusiva: denunciata imprenditrice del posto
BARI – Un capannone di quasi 1.500 metri quadrati usato come discarica abusiva. La scoperta è stata fatta dai finanzieri di Andria che, in contrada Martinelli, hanno individuato e sequestrato un vecchio opificio con all’interno diverse tonnellate di rifiuti tra i quali eternit, plastica, elettrodomestici, pezzi di ricambio, mobili e altro.
Dai controlli è emerso che il capannone sarebbe stato di proprietà di una società andriese operante nel settore della fabbricazione di mobili metallici per ufficio e negozi.
All’interno del sito i militari si sono trovati di fronte ad una massa di rifiuti di ogni genere. La tettoia dell’opificio, in amianto, era peraltro in fase di sfaldamento. I tecnici dell’ARPA Puglia e dell’ufficio prevenzione igiene di Andria hanno confermato, in successivi approfondimenti condotti in loco, il pericolo di una potenziale diffusione nell’ambiente di rifiuti pericolosi.
Le Fiamme Gialle hanno quindi sottoposto a sequestro l’intero capannone della superficie di 1.400 metri quadrati, ubicato su un’area di 4.800 metri quadrati, unitamente al quantitativo di rifiuti di vario genere rinvenuti all’interno.
La responsabile è stata denunciata per deposito incontrollato di rifiuti e getto pericoloso di cose.
“Sarà poi il Comune di Andria – si legge in una nota dei militari – ad emanare un’ordinanza con la quale ingiungerà al trasgressore di provvedere alla rimozione della copertura fatiscente, alla messa in sicurezza dell’immobile ed alla recinzione dell’area, per impedire l’ulteriore accumulo di rifiuti da parte di terzi oltre che l’ulteriore sfaldamento della copertura del tetto”.
L’ingente quantità di materiali abbandonati, una volta dettagliatamente misurati e catalogati, sarà oggetto della cosiddetta “ecotassa” che la Società sarà costretta a pagare alla Regione per il deposito in discarica di rifiuti solidi