Oggi e domani Alessandro Baricco al teatro Petruzzelli per leggere “Novecento”
BARI – Alessandro Baricco a Bari per leggere “Novecento”. Stasera e domani sera lo scrittore torinese sarà sul palco del teatro Petruzzelli per leggere il monologo che lo ha reso celebre.
La lettura di quest’opera, messa in scena in lungo e in largo, chiuderà di fatto la stagione teatrale e di danza 2018/2019 del Comune di Bari, offrendo un’esclusiva regionale a conclusione di un anno ricco di successi.
Pubblicato da Feltrinelli nel 1994, “Novecento” è un monologo articolato in un unico atto, “una via di mezzo – come ha detto in passato lo stesso Baricco – tra una vera messa in scena e un racconto da leggere ad alta voce”. Presentato per la prima volta oltre due decenni fa al Festival d’Asti, l’opera ha due personaggi principali: il narratore, Tim Tooney, e il protagonista Novecento.
“Son voluto tornare alla voce originaria di Novecento – dice lo scrittore torinese – per riascoltare la musica con il sound che avevo immaginato sin dall’inizio”: questo il motivo di tornare a recitare la sua opera, dopo che la stessa ha avuto molte interpretazioni nel corso degli anni, eseguite da artisti differenti per caratteristiche e stili altrettanto discostanti.
Le musiche che gli spettatori ascolteranno in questi due giorni, in scena nel politeama barese, sono di Nicola Tescari, mentre Tommaso Arosio ed Eleonora De Leo si sono occupati dell’impaginazione che facesse da cornice alla lettura.
Non spiegare, e nemmeno recitare o diventare un personaggio, ma solo leggere: questa la volontà che ha mosso l’autore nel decidere di proporre questo spettacolo, elegante e leggero, che sappia emozionare, a detta dello stesso Baricco.
La trama narra di un neonato (Novecento) abbandonato a pochi giorni dalla sua nascita sul piroscafo Virginian e trovato dal marinaio Danny Boodman che lo accudirà sino all’età di 8 anni, quando dovrà lasciarlo a causa della morte improvvisa. Dopo questo evento il fanciullo scomparirà dalla nave e riapparirà quando incontrerà il narratore, Tim Tooney, dal quale erediterà la passione per il pianoforte, che lo porterà a dedicare la sua vita allo studio e all’esercizio di questo strumento musicale sempre all’interno del piroscafo.
Il monologo è stato anche proposto con un’opera cinematografia del 1998 – rimasta tra i capolavori del cinema italiano – firmata dal regista Giuseppe Tornatore e intitolata “La leggenda del pianista sull’oceano”.