La memoria di Alessandro Leogrande continua a vivere nel Palazzo dei giornalisti di Puglia
BARI – L’intitolazione della sala riunioni dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, lunedì 8 aprile, si è rivelato un momento di riconoscenza verso Alessandro Leogrande, puntuale giornalista e scrittore, intellettuale di spicco del panorama pugliese e nazionale. È stato il presupposto per ricordare la sua preziosa attività letteraria e giornalistica, la sua vasta conoscenza della storia e dell’attualità.
La targa, scoperta alla presenza della madre e della zia dello scrittore tarantino, è un gesto che si va ad aggiungere alle proposte avanzate dalle città di Bari di Taranto. Il sindaco di Bari e l’assessore alle Culture di Taranto Fabiano Marti, presenti ieri alla tavola rotonda su Alessandro Leogrande, hanno confermato l’intenzione di dedicare uno spazio pubblico allo scrittore, oltre che organizzare un premio a lui intitolato.
Nell’incontro – dal titolo “Il sud, il giornalismo, l’analisi” – alcuni giornalisti hanno testimoniato e ricordato la figura di Leogrande, capace di unire storia e attualità con un preciso, attento e particolare stile giornalistico, libero e aperto. Fabrizio Versienti (responsabile della sezione cultura del Corriere del Mezzogiorno) ha moderato gli interventi. Francesco Strippoli ha messo in risalto la capacità di Alessandro Leogrande di saper andare oltre, andando per strada alla ricerca della notizia e Maddalena Tulanti ha descritto il vuoto lasciato dalla morte di Alessandro (scomparso due anni fa) per il suo giornalismo caratterizzato da un approccio attento alle fonti e soprattutto alle persone, per la sua voglia di conoscenza, per il suo enorme bagaglio culturale che ha reso i suoi articoli e i suoi libri un genere che andrebbe rivalutato: il giornalismo d’approfondimento che spesso stride con lo stile superficiale e veloce della notizia ai tempi dei social.
Strippoli e Tulanti vantano una lunga esperienza con Leogrande al Corriere del Mezzogiorno. Poi è toccato all’amico e scrittore Marco Desiati descrivere in poche parole il percorso letterario e giornalistico del compianto tarantino, morto all’età di 40 anni, che però vanta una vasta produzione di articoli e scritti.
Desiati e Leogrande rappresentano una generazione di intellettuali, tra gli anni novanta e i duemila, che avevano già intuito l’importanza di problematiche come l’immigrazione e il capolarato, oltre che la questione ambientale di Taranto legata all’Ilva.
L’autore di Uomini e caporali, La frontiera, Malevite, Mare nascosto, Fumo sulla città, era una mente libera che è riuscita costruire un personale percorso, rispettando ogni tipo di minoranza, con rigoroso senso della ricerca da far conoscere alle giovani generazioni.