Attivo da oggi Di@De, il centro d’ascolto dell’Aps Pietra su Pietra per minori, ragazzi e famiglie
BARI – Da oggi è attivo il nuovo Centro di ascolto “Di@De”, lo spazio dedicato a minori, giovani adulti e famiglie per i disagi emergenti e le dipendenze adolescenziali. Lo sportello ha sede in via Carulli 15, a Bari, negli spazi dell’associazione di promozione sociale Pietra su Pietra.
L’Aps Pietra su Pietra – presieduta da Adele Dentice – si occupa di porre in essere interventi socio-educativi e promuovere la cultura e la coscienza civile a favore dei minori e degli adulti.
“Con questa iniziativa – ha detto Adele Dentice – l’associazione si impegna a creare un punto di riferimento e di incontro mirato alla promozione di una migliore qualità della vita dei minori, mettendo in atto attività finalizzate ad arginare la realtà dell’abbandono scolastico, ad attuare interventi per la prevenzione della marginalità giovanile e ad attivare tutti quei fattori ritenuti protettivi rispetto al disagio (autostima, fiducia, costruzione di un’identità positiva) mediante una progettazione individualizzata delle attività”.
“Quando sono iniziate ad arrivarci richieste di aiuto da parte di genitori, scuole e assistenti sociali – ha detto Maria Ofelia Milone, responsabile del Centro – ci siamo resi conto che era necessario creare una struttura ad hoc per i minori. Così è nato questo spazio, adeguato alla complessità degli utenti e alle esigenze delle famiglie sulle quali grava tutto il peso dei problemi dei figli. Abbiamo inoltre predisposto azioni di affiancamento alle famiglie stesse nello svolgimento delle funzioni genitoriali”.
“Nel concreto – spiega Milone -, collaboriamo attivamente con le scuole, e abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di alcuni dirigenti scolastici di scuole elementari, che ci hanno informato della richiesta dei genitori di poterci incontrare perché vogliono essere aiutati nel loro percorso di approccio verso i figli, tenendo conto che stiamo parlando di un fenomeno in grande sviluppo. Quindi, il centro vuole essere una risposta a questa esigenza, per fare fronte alle varie forme di dipendenza delle quali i giovani possono diventare vittime: pensiamo alle droghe, al gioco d’azzardo, all’alcool, a Internet: di questo noi non ci occupiamo direttamente ma, siccome lavoriamo in rete con altre istituzioni pubbliche come i Sert o l’Università, se riceviamo richieste di questo genere, siamo in grado di collaborare con tutti gli attori coinvolti”.